Civitavecchia Porto – Autorità Portuale, Rete Idi e il folle progetto di “rubare” i crocieristi a MSC Crociere

Operazione “discredito” anche a danno di MSC e sulle scelte dirette che giungono da Ginevra

CIVITAVECCHIA – Abbiamo riflettuto molto prima di scrivere questo articolo. Già perché non pensavamo possibile che il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale, Francesco Maria Di Majo, avesse dato mandato a Malcon Morini, responsabile marketing, di intaccare un ingranaggio rodato e funzionante come quello della gestione del flusso turistico portuale.

O meglio. Sarebbe il caso di capire se, il presidente di Molo Vespucci, abbia dato delle indicazioni poi fraintese dal suo funzionario.

Già perché il marketing manager Malcon Morini, ha iniziato ad adoperarsi sul progetto scegliendo come partners Marco Maurelli le sue società, dimenticandosi probabilmente, che lui lavora per l’Autorità Portuale e non per un privato.

 

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Il primo (Morini) contatta i Comuni, il secondo (Maurelli) si propone di vendere i pacchetti ai turisti pronti a migliaia a calare sul territorio. Almeno questo è il disegno.

La cosa è molto complessa e ben studiata e quindi necessita di un approfondimento.

L’intento nobile è la creazione di un gruppo di lavoro che si prefigge di intercettare quei turisti che, per un motivo o per l’altro, scendono dalla nave senza meta o idee su dove andare.

Azione questa che da Molo Vespucci nasce, quasi per incanto, dopo che i comuni della provincia di Viterbo e quelli adiacenti al porto di Civitavecchia (ma sotto Roma), avevano deciso di consorziarsi e presentare ai croceristi, dei percorsi alternativi a Roma.

Quest’ultima iniziativa, promossa dal sindaco di Tarquinia Alessandro Giulivi, aveva messo in moto una macchina organizzativa che aveva coinvolto tutti i soggetti, nessuno escluso. Il programma doveva concludersi con la missione a Miami durante il Sea Trade ma è stato interrotto dal coronavirus che ha fermato il mondo per tre mesi.

Fermato tutti ma non Morini e Maurelli  che, nel frattempo, hanno fortificato il loro personalissimo rapporto che va oltre quello professionale e fatto di inciuci e società appositamente costituite.

In questa fitta rete di srl, l’obiettivo comune è quello di “rubare” passeggeri agli armatori, nonostante tra queste società, c’è chi operano già con loro. Aloschi tanto per citare il più famoso e il più agitato che si sta muovendo come un elefante in un negozio di cristalli.

 

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Per raggiungere l’obiettivo Morini e Maurelli (i nuovi Gianni e Pinotto), non risparmiano battute di cattivo gusto ora contro John Portelli ora contro MSC. Il colosso della famiglia Aponte viene definito come una sorta di “tirchio che lascia pochi spicci sul territorio. Venti euro sì o no”.

Dunque vorrebbero pensarci loro a far ricca Viterbo piuttosto che Tuscania, Tarquinia o Bracciano. Già perché Aponte parla con Morini mica con Di Majo (dice lui).

Inoltre, gira voce, che Morini e Maurelli vadano spesso abbracciati insieme (già ai tempi del Covid) tra i vari bar del porto a pianificare su come appropriarsi della gestione del flusso turistico offerto dai crocieristi indipendenti che non hanno ancora prenotato un escursione a Civitavecchia.

Dagli Spritz e caffè insieme, eccola qui la creazione della rete delle reti di impresa.

Per dare un senso a questa iniziativa si sono appoggiati ad Aloschi cioè “Mr Esclusiva“.

Voci  portuali sussurrano che, quest’ultimo, giri in lungo e largo per la Regione Lazio intento a richiedere attrazioni locali in commercializzazione esclusiva (vedi Lago di Bracciano), con la promessa di riempirle, poi, con migliaia di crocieristi.

Promesse, come sempre, disattese in  quanto gli operatori commerciali, che operano nel bacino del lago di Bracciano, gli unici turisti che hanno visto in questi ultimi anni sono quelli che si sono avventurati per proprio conto o tramite servizi acquistati proprio a largo della Pace da operatori locali.

Mr Esclusiva” già concessionario dei servizi ground per conto di Royal Caribbean,in palese conflitto di interessi visto che, da una parte fornisce servizi alle crociere del colosso americano e dall’altra vorrebbe vendere in concorrenza allo stesso servizi last minute, catturando i clienti che non hanno prenotato un escursione a bordo.

Poi c’è il presidente di assobalneari, Marco Maurelli, che nulla a che vedere con il mondo crocieristico, che ha scoperto di avere una nuova passione, “disinteressata”,  nella promozione turistica. Talmente disinteressata che partecipa con una società di famiglia nella rete stessa.

In passato, i due, avevano tentanto un primo abbordaggio verso i crocieristi, naufragato grazie alla loro inesperienza, quando presentarono un  progetto di gestione dell’aerea di Largo della Pace.

Progetto che mirava a togliere la gestione a Port Mobility e ai vari tour operators che lavorano da anni in quest’area e che danno lavoro a decine di addetti alla vendita servizi, autisti Ncc e tanti altri ancora.

Un progetto talmente mal strutturato che il presidente Di Majo, bontà sua, ha cestinato non appena ricevuto.

Non è bastato però a far desistere la Morini-Maurelli & Co. Il duo delle meraviglie, appreso che per questa stagione le navi americane difficilmente verranno a Civitavecchia, sono andati alla carica di MSC.

Il primo, cioè Morini sventolando la sua carica da dirigente con rapporti direttissimi con gli armatori; il secondo le reti da pesca, pardon la Rete delle Reti di Imprese con a capo le sue ovviamente.

In data 6 luglio, cosa assai strana, dalla mail dell’Autorità di Sistema Portuale è stata inviata una mail in cui si richiedevano le tariffe applicate ai territori dai vari operatori locali (peccato che più della metà dei destinatari siano proprio i partecipanti alla Rete delle reti).

 

Mail agli enti AdSP Morini

 

Il gioco “sembra fatto”.

Morini, stavolta in veste di arbitro disinteressato ed imparziale, indice una specie di gara per conto di MSC Crociere, che tra l’altro ha un consolidato rapporto decennale con un altro ground operator, inviando dei documenti di bidding (gara) solitamente confidenziali, ai vari operatori.

Come andrà a finire? Secondo noi con qualche denuncia per traffico di influenze, turbativa d’asta e concorrenza sleale già segnalata all’AGCM (Autorità di Garanzia della Concorrenza e del Mercato) sempre che Di Majo faccia chiarezza e spieghi se, dietro a tutto questo sfasciume, ci sia la sua mano.