Il Movimento imprese ospitalità ha incontrato oggi la viceministro Castelli per discutere il futuro delle attività
Roma – “A settembre 1 su 2 tra ristoranti e bar in Italia chiuderà definitivamente. Con la mancanza di turisti stranieri si preannuncia una stagione catastrofica”.
Paolo Bianchini, presidente di M.I.O Italia (Movimento Imprese Ospitalità che rappresenta migliaia di ristoranti e bar in Italia) ha esordito così all’incontro di oggi alle 12 in via XX Settembre con il vice Ministro all’Economia e Finanze Laura Castelli.
“Il settore Ho.Re.Ca corre un rischio enorme della chiusura definitiva a settembre del 50% delle attività. Nell’incontro con il vice Ministro Castelli abbiamo rappresentato la terribile realtà nella quale si trova il paese – ha detto Bianchini – Abbiamo chiesto un tavolo tecnico che metta insieme il Mef, il Mise e il Mibact, quindi tutto il comparto economico e quello turistico/culturale perché intorno ad un tavolo si possano decidere le sorti della nostra categoria. Abbiamo chiesto il rispetto dei tempi. Non abbiamo più tempo, dobbiamo essere veloci perché tante aziende hanno una sofferenza importante e per loro c’è un futuro incerto. Non è una delega in bianco. Aspettiamo che la Castelli faccia la sua comunicazione. Ma aspettiamo in maniera particolare il decreto che scriveranno. Perché nel famoso spostamento di bilancio di 25 miliardi che stanno prevedendo ci dicono che gran parte di queste risorse andranno al settore turismo perché strategico e trainante per il nostro Paese”.
“Finalmente questo settore avrà delle risorse – ha aggiunto il presidente MIO – Era ora, abbiamo aggiunto parlando con la Castelli, visto che fino ad oggi non c’è stata nei nostri confronti questa attenzione. Saremo attenti, vigili e soprattutto verificheremo ciò che verrà scritto sul decreto. Quello che viene scritto conta, il resto solo parole che danno fiducia ma rimangono parole”.
Per il momento, dopo le dichiarazioni della Castelli che invitava i ristoratori a “reinventarsi un lavoro”, sembra essere tornato il sereno, ora gli oltre un milione e trecentomila addetti del comparto horeca attendono interventi mirati e strutturali.