Civitavecchia Porto – Adsp in crisi di liquidità a rischio default

I revisori dei conti preoccupati per il bilancio. Caso Macii: la parola passa al comitato di gestione che “respingerà”

CIVITAVECCHIA – Aria tesa a Molo Vespucci ieri mattina. Da un lato la notizia della lettera di dimissioni “per giusta causa” da parte del segretario generale dell’ente, protocollata venerdì sera ma subito secretata, che ha fatto il giro delle banchine in poche ore.

Dall’altro l’arrivo dei revisori dei conti che non ha aiutato certo a placare gli animi. La tensione è palpabile. Sotto la lente di ingrandimento dei tecnici a verifica di cassa che preoccupa e non poco i vertici ma anche gli stessi dipendenti, in allarme per i prossimi stipendi.

Lo stesso Di Majo, anche nel corso dell’ultimo tavolo di partenariato, aveva parlato di un disavanzo di circa 10 milioni di euro. E la liquidità di cassa, ad oggi, non fa ben sperare per il futuro. Gli stessi revisori avrebbero evidenziato una preoccupazione profonda per il bilancio di competenza e per la notevole flessione delle entrate, che ha portato l’ente al disavanzo certificato da Di Majo stesso. Ed il problema della carenza di liquidità, a detta dei tecnici, deve essere affrontato il prima possibile in una riunione che dovrà essere convocata appositamente. Insomma, la situazione al momento sembra essere davvero esplosiva. Per quanto riguarda il caso Macii, adesso la palla passa al Comitato di Gestione, con i membri indicati da Comune di Civitavecchia, Regione Lazio e Città Metropolitana che dovranno decidere se accettare o meno le dimissioni, arrivate a quattro mesi dalla scadenza del mandato del presidente dell’Adsp Francesco Maria di Majo. Difficilmente però, soprattutto in un momento delicato come quello attuale per il porto di Civitavecchia in particolare, i membri del comitato si prenderanno questa responsabilità, dando il via libera alle dimissioni del numero due di Molo Vespucci.

Voci di corridoio vorrebbero il presidente Di Majo pronto a nominare il dirigente Lucio Pavone, per i prossimi quattro anni, blindando di fatto quella che dovrebbe essere la nomina del suo successore, a meno che il ministro De Micheli non voglia riconfermarlo alla guida dell’ente. Ufficialmente, comunque, il comitato di gestione non avrebbe ricevuto alcuna comunicazione, né tantomeno la convocazione di una riunione a stretto giro.

Ieri mattina intanto ci sarebbe stato un primo faccia a faccia tra Di Majo e Macii, il primo dopo la lettera. Si parla di una discussione piuttosto animata nella stanza dello stesso presidente, proprio alla luce di quanto scritto dal segretario nelle sue controdeduzioni a tutta una serie di contestazioni mosse dal numero uno dell’ente e relative, in modo particolare, alla gestione del personale. Macii non sembrerebbe voler arretrare di un passo, almeno per ora; ed anzi si sarebbe detta pronta a dare battaglia anche in sede legale.