Redatto un verbale dal contenuto al momento sconosciuto. I motivi dell’improvvisa accellerata dell’ex segretaria generale sono ancora ignoti ma un forte tintinnio sta scuotendo Molo Vespucci
CIVITAVECCHIA – Roberta Macii non ha aspettato il giudizio del comitato di gestione legato alle sue annunciate dimissioni per giusta causa. Nella tarda serata di oggi ha infatti incontrato il presidente Francesco Maria Di Majo, insieme hanno redatto un verbale di ratifica delle sue dimissioni divenute, quindi, irrevocabili.
Cosa sia successo di così grave ed urgente da spingere la segretaria generale alla grande fuga è difficile saperlo.
Quello che abbia promesso e garantito il presidente Francesco Maria Di Majo in cambio della sua desiderata, cioè le dimissioni, nemmeno.
Sta di fatto che lei, ferie consumate, dal primo settembre lascerà il posto di facente funzioni ad un altro personaggio dal curriculum e passato tutto da rivedere cioè Lucio Pavone.
Tutto questo avviene nel momento in cui la Corte dei Conti evidenzia ‘rilevanti criticità’ in diversi capitoli del bilancio 2018 appena analizzato. a dir poco imbarazzanti.
I revisori contabili dell’ente, contestualmente, hanno evidenziato lo stato di crisi e lo spettro del default tecnico ormai alle porte.
Inchieste giudiziarie conosciute ed altre sconosciute che vanno dalla realizzazione dei depositi Gpl per rifornire le navi e le consulenze “copia e incolla” regalate a 27mila euro alla Link Campus con i vertici in piena bufera giudiziaria. Indagini che coinvolgono reparti a dir poco inquietanti (per la portata dei reati che trattano) DDA, Gico e Procure di Civitavecchia e Roma.
Insomma caos nel caos con un presidente che, probabilmente, non poteva e non doveva scrivere quella lettera fitta di contestazioni tardive che la segretaria ha bollato come “mobbing” e “stalking”.
Di conseguenza, almeno a giudizio di chi ne sa molto più di loro (e ce ne sono a chilometri zero su Civitavecchia) la segretaria non avrebbe dovuto rispondere Nè minacciare “dimissioni per giusta causa”.
Il comitato di gestione era pronto a non decidere (qualche maligno dice il contrario) sulle dimissioni per giusta causa ma non ne hanno avuto modo.
Questa sera, al calar del sole, quando il rosso colorava il mare che fa da cornice a Molo Vespucci, si consuma questo ennesimo capitolo della saga legata allo “sciatore butterato“.
Per chiudere in molti fanno riferimento a quel suono fastidioso provocato dalle gocce d’acqua che senza sosta escono da un rubinetto che non chiude bene.
Questo rumore però è diverso, sembra simile ad un tintinnio metallico. Un rumore che ha spaventato di brutto la segretaria generale, ragione per cui ha deciso di darsela a gambe e lasciare, Francesco Maria Di Majo, allo sbaraglio.
Nel frattempo lui, Francesco Maria Di Majo, uno dei presidente più assenti della storia delle autorità portuali, per ben tre giorni consecutivi si è presentato al lavoro in questa settimana.
Giorni trascorsi per trovare soluzioni ai tanti problemi che questo ferragosto gli cadranno addosso.
Fatto sta che Roberta Macii ha accettato di andarsene.
Certo è che la segretaria, con tutti i viaggi che ha fatto con la macchina di servizio (beccandosi anche l’accusa di peculato d’uso) avrà fatto sicuramente scorta di “pezze d’appoggio” sia per le scelte adottate in prima persona sia quelle imposte dal presidente quando aveva paura di metterci la faccia direttamente o da solo.
Adesso le vertenze in atto sono tutte sulle spalle di Di Majo.
Lui sarà pure un bravo sciatore ma uno zaino sulle spalle non l’ha portato neanche quando andava a scuola.