Aumento contagi: “Regioni incapaci, Governo costretto a chiudere le discoteche”

Il grillino Thomas De Luca, consigliere regionale dell’Umbria, attacca il centrodestra: “non si fa campagna elettorale sulla pelle dei giovani e delle loro famiglie”

Riceviamo e pubblichiamo la nota di Thomas De Luca (consigliere regionale M5S Umbria) – Discoteche chiuse e mascherine obbligatorie dalle 18 alle 6 anche all’aperto, dove non è possibile mantenere il distanziamento. La crescita costante dei contagi e l’aumento dei ricoveri in terapia intensiva, anche di persone di giovane età, ha costretto al Governo a commissariare di fatto le Regioni ritirando la deroga al Dpcm che consentiva ai governatori di aprire le discoteche. Le Regioni, come richiesto a gran voce, non sono state trattate tutte allo stesso modo, ma hanno avuto facoltà di aprire e chiudere le discoteche in base ai dati a loro disposizione a condizione di monitorare costantemente. Dopo aver preso atto di una situazione fuori controllo, il Governo è stato costretto a sopperire alla mancanza di azioni da parte delle Regioni. E se è vero che la maggior parte delle Regioni si sono dimostrate d’accordo, come Emilia Romagna e Veneto che avevano già preso misure restrittive, altre hanno chiesto di procrastinare la chiusura almeno di una settimana.

Da un mese i casi positivi sono in aumento. In Umbria i contagi sono raddoppiati nel giro di una settimana. Franco Locatelli, Presidente del Consiglio Superiore della Sanità, ci dice che “a seconda delle Regioni, il 25-40% dei nuovi casi Covid-19 sono stati importati da concittadini tornati da viaggi o da stranieri residenti in Italia”. Casi dovuti al rientro dalle vacanze in zone a rischio. Dati che dimostrano l’incapacità delle Regioni di far rispettare le regole. Ma il professor Locatelli dice anche un’altra cosa importante. E cioè che rispetto ai contagi “il contributo dei migranti è minimale, non oltre il 3-5% sono positivi e una parte si infettano nei centri di accoglienza dove è più difficile mantenere le misure sanitarie adeguate”. Mentre il Governo è costretto a commissariare le Regioni incapaci di intervenire anche rispetto all’apertura e alla chiusura delle discoteche, c’è chi continua senza timore a fare propaganda creando un conflitto sociale e generazionale. Tra i giovani “privati” dei loro spazi di divertimento e gli anziani che temono di essere contagiati. Ma il conflitto è naturalmente anche tra italiani e immigrati.

Il virus non compare alle ore 18 come si chiede qualche eletto della Lega. Dalle 18 viene semplicemente imposto l’obbligo di indossare la mascherina anche negli spazi pubblici e nei luoghi aperti, dove non è possibile mantenere il distanziamento. Nel resto della giornata sono sempre in vigore le regole sull’utilizzo dei presidi sanitari e sul distanziamento sociale. Regole che a partire dal loro capo politico hanno sempre faticato a rispettare. Purtroppo siamo arrivati a fare campagna elettorale sulla pelle dei giovani e di chi li circonda. I giovani non sono invincibili e soprattutto quando tornano a casa entrano in contatto con parenti e vicini più anziani. Salvini ed i suoi sodali, parlamentari leghisti e loro adepti, gettano in pasto alla folla notizie false senza uno straccio di dato comparato. L’importante è creare rabbia sociale tra milioni di cittadini che si riuniscono nei locali e nelle piazze in determinate fasce orarie, rispetto agli immigrati che arrivano. Un atteggiamento indegno che rappresenta una minaccia per la tenuta democratica della nazione. Il fine non giustifica i mezzi, non è mai troppo tardi per diventare responsabili.