Dalle Rsa ai bar, nei controlli anti-Covid i Nas trovano violazioni in un caso su diec

Da maggio a metà novembre, 33.144 aziende ed esercizi commerciali controllati. Esito finale: contestate 3.383 violazioni, circa il 10% dei controlli. È solo una fetta dell’attività del Comando Carabinieri per la tutela della salute.

Si allarga ogni giorno a nuovi casi, dalle irregolarità amministrative agli illeciti di ogni genere, compresi quelli sul web. Dall’azione di contrasto emerge a più riprese come il Covid-19 sia considerato un buon affare per i criminali. Le occasioni si cercano e non mancano.

Al comando del generale di divisione Paolo Carra, i carabinieri del Nas a seguito delle oltre 3mila violazioni contestate hanno deferito all’autorità giudiziaria 568 persone, per altre 1.822 hanno fatto segnalazioni amministrative.

Non c’è solo il mancato rispetto delle misure di contenimento. Insieme o da sole, sono emerse pratiche di commercio fraudolento. Vendite di prodotti sanitari non registrati o non autorizzati. Carenze nell’assistenza di anziani e disabili nelle strutture convenzionate.

Gli specialisti sanitari dell’Arma dei carabinieri già all’inizio della pandemia hanno deciso di rimodulare il loro assetto operativo per ampliare a largo raggio le verifiche sulle residenze per anziani. Hanno controllato gestione delle procedure, spazi riservati, casi possibili di positività Covid-19, formazione degli operatori, dotazione di tutti i materiali protettivi previsti dalla normativa. A metà novembre i militari hanno svolto 3.040 accessi ispettivi presso le strutture, il 25% a seguito di delega di polizia giudiziaria di una procura della Repubblica. Il 15%, in cifre assolute 473, non era conforme alle norme. Sono state denunciate 358 persone, altre 294 hanno avuto sanzioni amministrative. Per 56 strutture è scattato il provvedimento di sospensione e chiusura.

Insieme ai reparti territoriali dell’Arma, il Comando per la tutela della salute ha fatto ispezioni in 1.898 esercizi di ristorazione e locali – bar, pub, birrerie, fast-food – con un totale di 351 violazioni, il 43% per assenza di mascherine e il 13% per la mancanza degli avvisi sulle cautele da adottare. Non molte, invece, le mancanze rilevate su sanificazioni, assenza di prodotti igienizzanti, rispetto del distanziamento. I Nas hanno poi controllato 827 strutture sportive – 626 palestre, 166 piscine pubbliche e 36 circoli sportivi – con 87 violazioni, circa il 10% dei controlli. La principale irregolarità (24% dei casi) è stata il mancato rispetto del distanziamento. Sono stati poi oscurati finora 88 siti online, collocati su server extra Ue, di pubblicità e vendita di integratori e medicinali antivirali privi di evidenze scientifiche.

I Nas hanno svolto controlli finora su 945 ambulanze impiegate in servizi di emergenza: 46 non erano conformi ai requisiti di norma, in 15 casi sono emerse violazioni di natura penale. Sembra incredibile ma i carabinieri hanno trovato perfino casi di mancanza della mascherina, dei guanti e dei camici. Ma le irregolarità forse più odiose sono quelle fondate sulla truffa ai malati. In diversi casi già accertati sul territorio, diversi al Sud ma anche al Nord, spuntano privati, farmacie e centri di analisi cliniche che propongono tamponi e prelievi del sangue per diagnosi Covid-19 sia con ricerca molecolare sia con anticorpi, con modalità di esecuzione fuori norma. Finora sono stati sequestrati 8mila tra dispositivi, kit sierologici e tamponi irregolari. È bene tenere sempre gli occhi aperti e rifuggire da qualunque offerta medica non certificata e validata da tutte le procedure ufficiali.