Civitavecchia – La maggioranza ha trovato la ricetta per risolvere la crisi: “cozze e pecorino”

Durigon ha chiesto a Tedesco un passo indietro (non ci sarà). Per Fratelli d’Italia deciderà Giorgia Meloni (e son dolori). Forza Italia sta in un cantuccio (e fa bene). Non c’è più via d’uscita se non sopravvivere fino a quando TUTTI A CASA

CIVITAVECCHIA – Il pranzo svolto ieri dal “Magnifico” al Ghetto (foto da Big Notizie) tra i vertici provinciali dei partiti del centrodestra, il sindaco Tedesco e a base di Pecorino, non ha portato novità.

Neanche il mini vertice di maggioranza tenutosi al Pincio ha permesso di fare passi in avanti.

Il sindaco Ernesto Tedesco è ormai spalle al muro e non si è ancora capito chi lo abbia convinto a compiere questo gesto “suicida“. Inutili, a quanto pare, i tentativi messi in campo dal coordinatore provinciale Claudio Durigon per far riflettere e rivedere la propria posizione al sindaco.

Domani sera Fratelli d’Italia ufficializzerà l’uscita dalla maggioranza. Questa decisione avrà forti ripercussioni a livello regionale e soprattutto romano.

Disattesi i patti scritti e le strette di mano. Maggioranza appesa a 13 voti con un uomo forte che potrà deciderne le sorti future del sindaco Tedesco, cioè Daniele Perello.

Il suicidio politico della Lega è inspiegabile e nelle mani di poche persone che, probabilmente credevano, che alla fine Fratelli d’Italia si sarebbe accontentata dell’elemosina proposta in sede trattante.

Qualunque cosa accada o accadrà nei prossimi giorni non permetterà più al centrodestra di avere in mano il governo della città. Un vaso di cristallo messo insieme con acqua e farina.

Un secondo dopo la comunicazione che arriverà da via della Scrofa, sede nazionale di Fratelli d’Italia, i “resti” del centrodestra dovrà fare i conti con Daniele Perello.

Quest’ultimo tradito nel post voto e durante questo anno e mezzo di legislatura, ha capito che non potrà fidarsi di promesse che poi, dati alla mano, sistematicamente vengono disattese.

Per governare a 13 il sindaco Tedesco dovrà concedere un assessorato allo stesso Perello (che fesso non è) il quale non correrà il rischio di fare la fine di Grasso, Riccetti, Pescatori e Galizia. Metterà un suo uomo di fiducia e terrà salda la posizione in consiglio. La risicata maggioranza dovrà scegliere tra Stefano D’Angelo e Daniele Barbieri.

Quanto durerà la maggioranza a 13 con la stampella di Petrelli è impossibile dirlo. Una cosa è certa, questo centrodestra è riuscito a demolire quanto di buono fatto in campagna elettorale.

Che qualcosa non funzionasse era evidente sin dall’inizio. Non dimentichiamo che la giunta Tedesco è stata l’ultima ad essere nominata in Italia. A distanza di quasi due mesi dal voto.

Tre rimpasti in un anno e mezzo e patti stracciati per motivi tutt’altro che chiari. Il rammarico per gli elettori di centrodestra è enorme. Mai avrebbero immaginato di trovarsi difronte a dilettanti di questa portata. L’unico interesse sono le poltrone, le deleghe e gli incarichi (oltre qualche affaruccio di cui parleremo più avanti).

In un anno e mezzo non è stato fatto un atto amministrativo di rilievo se non il salvataggio di CSP, tra l’altro, fatto proprio da chi poi è stato cacciato mentre stava concludendo l’operazione senza ricevere una sola telefonata di commiato.

Siccome Civitavecchia è città di mare è bene ricordare che: “chi va per questi mari, questi pesci piglia” chi oggi si sfrega le mani si prepari ad indossare i guantoni.

L’operazione Civitavecchia ha messo in crisi l’intera provincia di Roma in ambito del centrodestra. Giorgia Meloni ha chiamato tutti i suoi e serrato i ranghi. Non ci sarà spazio per elemosine o contentini.

Forza Italia ottenuto il posticino da assessore per la grande elettrice di Tidei (all’altra c’hanno pensato quelli della Lega) ha tirato i remi in barca (mentre da via Terme di Traiano qualcuno comincia a tirare le funi).

Questa maggioranza non può più essere definita di centrodestra. Troppe le anime di centrosinistra che ne fanno parte.

Continuassero a mangiare “cozze e pecorino” e tutto finirà come è giusto che finisca …

– segue