Maxi operazione a Massa Carrara – Capezzoli (IdV): “Corruttela toscana, togliere gli appalti alle cooperative sotto inchiesta”

“Reclutamento e favori nell’assistenza a minori svantaggiati: agli arresti domiciliari anche un giudice onorario lucchese”
MASSA CARRARA – La corruzione è una piaga sociale, l’Italia è la prima in Europa, scrive Domenico Capezzoli dell’IDV, passano gli anni, ma dilaga sempre di più, i governi passano, ma fino ad ora non esistono  leggi efficaci per contrastarla. Noi dell’Italia dei Valori da sempre abbiamo fatto battaglie per combatterla, la lotta alla corruzione e alle mafie, puntualizza Capezzoli, è stata e sarà la nostra ragion di vita. 
 Secondo le indagini  la cooperativa Serinper di Massa  dirigeva  un giro di favori e assunzioni di familiari e amici per l’accoglienza di minori e famiglie svantaggiate, con la complicità di sindaci e dirigenti Asl,  e un giudice onorario  che all’epoca dei fatti era in servizio al tribunale dei minori di Firenze, finiti tutti  sotto inchiesta e agli arresti domiciliari” 
“Noi  prosegue Capezzoli riteniamo  opportuno  un’azione drastica a partire dalla confisca dei beni a corrotti e corruttori” si levino gli appalti alle cooperative sociali che sono sotto inchiesta, perché non hanno  più i requisiti per operare in quel campo. VERGOGNA“. 
Conclude la nota dell’esponente del partito. 

I Fatti 

La maxi- operazione dei carabinieri  è  scattata all’alba  di ieri in provincia di Massa Carrara. L’operazione è coordinata dalla procura di Massa. Secondo quanto riportato dal quotidiano La Nazione, corruzione è una delle principali accuse per gestori di cooperative e alcuni rappresentanti pubblici. Otto le persone arrestate, tra le quali il sindaco di Villafranca e la direttrice della società della  Salute e dirigente Asl.

Secondo le accuse della procura avrebbero favorito una cooperativa che opera nel campo dell’accoglienza di minori e famiglie disagiate, la Serinper. Avrebbero dato dei vantaggi indebiti alla comunità. In cambio i vertici della comunità avrebbero in vario modo favorito le istituzioni, in particolare con l’assunzione in cooperativa di persone “segnalate”.

La Serinper gestisce in provincia di Massa Carrara diverse strutture. Sulla Serinper gli amministratori pubblici, secondo le ipotesi di reato, avrebbero chiuso un occhio. E così la cooperativa avrebbe inserito nelle strutture più minori di quanti poteva contenerne. Le condizioni dei ragazzi, dicono i carabinieri, erano al limite tra pasti scadenti, letti ricavati in giacigli di fortuna e punizioni anche corporali. “Con questo meccanismo – si legge in un comunicato dei carabinieri – le società hanno visto negli anni moltiplicarsi il proprio volume di affari ed i relativi introiti costituiti integralmente dal pagamento di ‘rette’ direttamente da parte di Enti pubblici. Più in particolare, la Cooperativa Serinper, che nell’anno 2011 aveva dichiarato redditi per circa 200 mila euro ha, nell’anno 2017, portato i propri ricavi a 2.740.000,00, aumentandoli così di circa tredici volte”.