Il Consiglio regionale ha rischiato di approvare una legge anticostituzionale frutto di un accordo tra Ognibene (LEU) e la pentastellata
ROMA – Eraclito diceva: “Non c’è nulla di immutabile, tranne l’esigenza di cambiare”. Esigenza fortemente avvertita dall’ex spina nel fianco della maggioranza di centrosinistra, Valentina Corrado.
La pentastellata, oggi nella versione 2.0, è diventata centravanti di sfondamento contro l’opposizione di centrodestra alla Pisana. E morbida con il suo ex nemico Zingaretti (sommerso, nella scorsa legislatura, da centinaia di atti ispettivi e non solo).
Valentina Corrado e il suo collega di Liberi e Uguali, Daniele Ognibene, hanno provato a rifilare ai cittadini del Lazio l’ennesima legge regionale a rischio di illegittimità costituzionale. Tutto pronto, mercoledì 17 febbraio, per la discussione in Aula e la conseguente approvazione, fino a quando il Presidente Buschini ha dichiarato: “All’ordine del giorno dei nostri lavori avevamo come secondo punto la proposta di legge regionale n. 189, che però accantoniamo”. Come mai è stata accantonata? Sembra che la legge sia arrivata all’esame dell’Aula senza alcuni documenti fondamentali. Una volta approvata, quindi, sarebbe stata dichiarata anticostituzionale.
Si tratta della proposta di legge su “Ampliamento della perimetrazione della Riserva naturale regionale ‘Tor Caldara’ nel Comune di Anzio”. Questo provvedimento prevede l’ampliamento del perimetro della Riserva naturale regionale Tor Caldara – istituito con Legge regionale 26 agosto 1988, n.50 – secondo la planimetria e la relazione descrittiva alla stessa allegati. L’Area interessata dalla proposta di legge è considerata zona di grande interesse naturalistico, paesaggistico e idrogeologico.
Le aree naturali protette sono istituite nel rispetto dei principi generali enunciati nella Legge regionale 6 ottobre 1997, n. 29 e l’art. 9, comma 2 della stessa legge prevede, prima di modificare il perimetro di un’area naturale protetta, la partecipazione delle province, della città metropolitana, delle comunità montane e dei comuni al relativo procedimento “mediante una conferenza finalizzata alla redazione di un documento di indirizzo fondato sull’analisi territoriale dell’area da sottoporre a tutela”.
In più occasioni la Corte costituzionale ha dichiarato illegittime le disposizioni regionali che hanno omesso di assicurare la partecipazione degli enti locali territorialmente interessati (cfr. Corte costituzionale n. 282/2000 e n. 212/2014).
Sembra che il documento richiesto non sia in possesso della regione Lazio e quindi, per non incorrere in eventuali censure di illegittimità costituzionale, si è deciso di sospendere l’esame e l’approvazione della proposta di legge targata Ognibene/Corrado
Si può quindi affermare che Valentina Corrado 2.0, dopo aver dimenticato di parlare della vicenda delle mascherine affidate ad Ecotech con un anticipo di oltre 14 milioni di euro mai rientrati nelle casse della regione Lazio, si sia dimenticata di allegare alla sua proposta di legge il documento di indirizzo fondato sull’analisi territoriale dell’area da sottoporre a tutela. Documento da ottenere mediante una conferenza con la partecipazione delle province, della città metropolitana, delle comunità montane e dei comuni. La sua nuova versione, morbida con il centrosinistra, non gli si addice. Lei, così brava, errori di questo tipo non li ha mai fatti.
Che nostalgia….. Corrado 1.0, nella vicenda degli affidamenti delle mascherine effettuate dalla Protezione Civile della regione Lazio, avrebbe fatto comodo.
NOVECENTO