SANTA MARINELLA – Riceviamo e pubblichiamo: Inviamo questo comunicato di protesta perché i media ormai hanno dato spazio alla sola versione della casa discografica e di esponenti del territorio e si dimenticano dei musicisti locali
È con sdegno che apprendiamo che la nostra città, verrà citata al prossimo festival di Sanremo da un cantautore sconosciuto.
È recentemente salito agli onori della cronaca un brano, intitolato “Santa Marinella” il cui autore Fulminacci, alcuni esponenti politici locali e critici musicali hanno definito un tributo alla nostra città.
In tutti questi anni, il nostro movimento con i suoi musicisti, ha contribuito a fornire tanta musica a Santa Marinella e già qualche anno fa con Gogol Bordello, si vide bistrattato da una canzone sinceramente mediocre e completamente astrusa rispetto alla nostra bella cittadina.
Oggi ci ritroviamo nella stessa condizione, dove media e autorità politiche e culturali, evidenziano questo brano che nel testo, oltre a varie amenità del tipo “Roma una città di mare”, crea una rima con Santa Marinella per una pura necessità tecnica.
Basta con questa impostura, riportiamo i musicisti di Santa Marinella al centro della scena artistica e del sostegno dei cittadini, soprattutto in questo momento di forte crisi del settore.
Movimento Suonatori Indipendenti – Santa Marinella
La redazione risponde
Fulminacci torna a Sanremo! Dopo aver suonato all’Ariston in occasione della consegna del Premio Tenco 2019 per l’album La Vita Veramente, il cantautore romano è pronto per una nuova importante esperienza artistica. Non ci sembra il signor nessuno.
Il brano che Fulminacci porterà sul palco dell’Ariston si intitola Santa Marinella ed è stato scritto dallo stesso cantautore romano.
“E’ una storia d’amore basata su un racconto che mi è stato fatto da un amico. L’ho scritta due anni fa, ma parla molto anche di me. Il brano avrà sonorità tradizionali.”
SANTA MARINELLA – IL TESTO
Testo e musica: Filippo Uttinacci (Fulminacci)
Edizioni: Nelida Music – Maciste Dischi Edizioni
Oggi sai è uno di quei giorni che
Se mi vuoi lasciami stare
E non c’è nessuno nei dintorni che
Dentro me ci sappia guardare
E Roma, che è una città di mare,
Mi ha aperto la bocca e mi ha fatto fumare
Tanto non c’è più niente di cui innamorarsi per sempre
Per cui valga la pena restare
Quindi stanotte abbracciami alle spalle
Fammi addrizzare i peli sulla pelle
Prendiamoci una scusa sotto casa
E poi portiamocela su
Voglio solamente diventare deficiente e farmi male
Citofonare e poi scappare
Voglio che mi guardi e poi mi dici che domani è tutto a posto
Quanto vuoi per tutto questo?
Non cercarmi mai però incontriamoci
Prima o poi senza volerlo
Al reparto dei superalcolici
Che ci fai? Scaldo l’inverno
La mia città è un presepe in mezzo alle montagne
Bianche ed ostinate come vecchie cagne
Davvero io non posso più tornare solamente a salutare
A sincerarmi che nessuno piange
Ti prego di raccogliermi la testa
Come se fosse l’ultima che resta
Io me ne sono accorto a Santa Marinella
Io e te siamo un pianeta e una stella
Voglio solamente diventare deficiente e farmi male
Citofonare e poi scappare
Voglio che mi guardi e poi mi dici che domani è tutto a posto
Quanto vuoi per tutto questo?
Non volare via
Na na na
Voglio che mi guardi e poi mi dici che domani è tutto a posto
Quanto vuoi per tutto questo?
Non volare via