Giuseppe Cavallaro, insieme al sottosegretario e altri professionisti hanno costituito l’associazione “trasparenza e merito” per contrastare i baroni delle università italiane
ROMA – Sul caso mascherine e vaccini che la Exor Sa di Lugano tentava di commercializzare con la Regione Lombardia e quella del Veneto, emergono collegamenti tra l’avvocato del titolare Roberto Balossi, Giuseppe Cavallaro e il sottosegretario alla sanità Pierpaolo Sileri.
Nel frattempo non si placano le polemiche sugli imprenditori che hanno speculato, in piena emergenza Convid, prima con i dispositivi di protezione individuale e, successivamente, con i vaccini da acquistare su presunti mercati paralleli.
Abbiamo già scritto della Exor Sa di Lugano e di Paolo Balossi. L’imprenditore milanese che ha ricevuto dalla Ecotech di Frascati 4,530 milioni di euro per le mascherine da consegnare all’Agenzia della Protezione Civile della Regione Lazio e mai consegnate.
Di questi 4,530 milioni euro solo un milione è stato restituito nelle casse della Regione Lazio (non si capisce con quale tecnicismo contabile) ma il resto è svanito nel nulla.
Nel corso di questo anno di pandemia è apparso più volte in televisione l’avvocato Giuseppe Cavallaro. Una volta in veste di agente della Exor Sa di Paolo Balossi; un’altra volta come legale della Este Italia di Luciano Rattà.
Luciano Rattà, era lo stravagante mediatore che cercava di vendere vaccini Astrazeneca e Pfizer alle regioni, fuori dagli accordi europei. Nel tentativo di recuperare i vaccini, Rattà si era rivolto ad un’azienda belga e a questa azienda aveva fatto pervenire una lettera di interesse da parte della Regione Veneto.
La società di Luciano Rattà, da una visura, presenta un capitale sociale di 1000 euro ma avrebbe gestito 187 milioni di euro di vaccini. Già questo la dice lunga sulla solidità dell’imprenditore.
Successivamente è emerse anche il caso Regione Lombardia. Con lui anche il console onorario della Namibia Petter Johannessen e un’azienda svizzera (la Exor Sa) tra chi ha raggiunto via mail Regione Lombardia con proposte, respinte, di vaccini anti-covid.
Su iniziativa del presidente della Lombardia Attilio Fontana e dell’assessore al Welfare Letizia Moratti l’elenco dei presunti “mediatori“ è stato depositato in Procura, dove già da un po’ di tempo è aperto un fascicolo d’indagine sul mercato parallelo di farmaci e vaccini attraverso il “dark web“, la parte meno trasparente e più nascosta della rete, con l’ipotesi di frode in commercio.
Il dossier è finito nelle mani del procuratore aggiunto Eugenio Fusco che coordina le indagini su truffe e mercato parallelo con le pm Maura Ripamonti e Bianca Maria Eugenia Baj Macario.
Da quanto filtra, le offerte (tutte respinte) di acquistare vaccini da un presunto mercato parallelo sono arrivate sia ad Aria Spa, la centrale acquisti regionale, sia all’assessorato alla sanità che direttamente a Fontana, Moratti e all’ex assessore ora consigliere Giulio Gallera.
Oltre al console onorario della Namibia, nei documenti consegnati in Procura figurerebbe pure la Exor Sa domiciliata nel Canton Ticino ma guidata dal milanese Paolo Balossi che, tra le altre cose, non ha ancora restituito 3,530 milioni di euro a Sergio Mondin della Ecotech di Frascati.
Di Exor Sa e Balossi abbiamo scritto tantissimo e lo anche attraverso diversi studi legali che, nel tentativo di silenziarci, hanno presentato denunce a raffica contro il nostro blog ma, questa ne è la prova, con scarsi risultati.
A parlare per nome e conto di Exor Sa di Paolo Balossi è l’avvocato romano Giuseppe Cavallaro.
Ha rilasciato interviste a Le Iene, PiazzaPulita, sui giornali. Ma chi è questo avvocato?
Sui suoi profili social ci sono pubblicate centinaia di foto che lo ritraggono in giro per il mondo e a fianco di personaggi famosi del mondo sportivo e dello spettacolo. Un po’ il Paolini delle dirette televisive romane.
Non è un personaggio da sottovalutare. Strano sì ma preparato e molto “ammanicato”.
Tra le sue tante conoscenze ne spunta una davvero curiosa. Quella con il sottosegretario alla Sanità del Governo Conte prima e quello di Draghi oggi, Pierpaolo Sileri.
I due si conoscono da un sacco di tempo e, insieme a Giuliano Gruner, hanno costituito l’associazione “trasparenza e merito” che ha lottato e lotta contro i baroni delle università, in particolare quella di Tor Vergata.
Tra-Me dopo il 1 dicembre 2018: persistenza e cambio di passo. (trasparenzaemerito.org)
Tor Vergata: nuova interrogazione parlamentare di 33 senatori (trasparenzaemerito.org)
I loro legami sono facilmente reperibili su internet, sulle tantissime interrogazioni presentate a Camera e Senato sulla vicenda legata a Giuseppe Novelli, ex Rettore dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”.
Sul sito Trasparenza e Merito si legge:
“Trasparenza e Merito. L’Università che vogliamo” è un’associazione non profit, costituitasi a Roma il 10 Novembre 2017. Conta 650 iscritti tra docenti e ricercatori universitari.
Vuole rappresentare un punto di riferimento per coloro che intendano contrapporsi ad episodi di irregolarità nei concorsi universitari, con particolare riferimento alle procedure di assunzione e di progressione di carriera del personale docente, in modo da evitare il loro isolamento.
Almeno in un paio di trasmissione televisive i due si sono incontrati in studio ma hanno fatto finta di non conoscersi. Forse Sileri si vergogna oppure ha paura di essere tirato in mezzo con storie che nulla hanno a che vedere con gli assistiti di Cavallaro.
Per chiudere, le prime apparizioni in televisione dell’avvocato Giuseppe Cavallaro risalgono a qualche anno fa, quando l’anziano padre stava parcheggiando l’auto con a bordo l’altro figlio disabile e fu selvaggiamente picchiato da una tassista che rivendicava quel posto.
Sarebbe interessante sapere dal Sotto Segretario Pierpaolo Sileri cosa pensa di questo suo conoscente, avvocato Giuseppe Cavallaro, e se gli è capitato di parlare con lui, almeno dietro le quinte, di questa assurda vicenda legata prima alle mascherine pagate e mai consegnate alla Regione Lazio e il tentativo di vendere vaccini alle Regioni del Nord.
Precisiamo una cosa. Su Pierpaolo Sileri non nutriamo alcun sospetto e non sembra certo essere il tipo da assecondare richieste strane. Sarebbe opportuno però che le sue conoscenze, quelle che potrebbero creargli inutili imbarazzi, fossero anticipate da lui e non scoperte dai giornalisti.