Regione Lazio – Valentina Corrado risponde: “Ho acquistato Pc per i miei collaboratori e anche donato soldi alla piattaforma Rousseau”

E ancora: “Non mi soffermo sulle spese legate al supporto delle campagne elettorali amministrative che si succedono di anno in anno o le europee che si sono svolte nel 2019″… (ma forse non ha letto bene, ndr)

ROMA – Riceviamo e pubblichiamo la nota inviata dalla consigliera crotonese pentastellata Valentina Corrado (nella foto): Gentile Redazione, rispetto all’ennesimo articolo – il cui autore ha astutamente scelto di celarsi dietro la firma di Redazione Centrale – che tenta di infangare la mia onorabilità e credibilità, nonché quella del M5S, si rappresenta quanto segue.

I consiglieri regionali percepiscono per lo svolgimento della loro attività un importo forfettario di 3500 euro al mese. Solo i consiglieri regionali del M5S effettuano la rendicontazione delle spese effettivamente sostenute e anziché trattenere per sé le eccedenze ovvero le somme non spese, hanno scelto di accantonarle per realizzare iniziative a sostegno dei cittadini.

A tal riguardo la sottoscritta ha restituito c.a. 210 mila euro – dei quali nel vostro articolo
non si fa menzione – che hanno contribuito, unitamente alle restituzioni dei colleghi, ad istituire un fondo regionale rotativo per le imprese di 750 mila euro, nel quale abbiamo recentemente versato ulteriori 90 mila euro; Donare 200 mila euro ai comuni di Accumoli e Amatrice dopo il terremoto del 2016; Donare 60 lavagne interattive multimediali alle scuole della nostra Regione; Finanziare con 200 mila euro 10 progetti, da 20 mila euro, alle scuole che hanno aderito all’iniziativa facciamo Ecoscuola; Donare 50 mila euro allo Spallanzani per l’acquisto di strumentazione per l’emergenza Covid19; contribuire all’acquisto di 8 poltrone relax destinate ai genitori che assistono i loro bambini in lunga e breve degenza nel reparto di pediatria dell’ospedale Spaziani di Frosinone e accantonare ulteriori risorse che sanno devolute ad altre iniziative sociali meritevoli di attenzione.

A tal proposito l’ultima restituzione effettuata dalla sottoscritta e risalente al mese di Gennaio 2021 è di euro 1987,07 di cui 300 sono stati donati all’associazione Rousseau per l’utilizzo della
piattaforma. Ben oltre le “poche centinaia di euro” citate nel vostro articolo dall’intento
palesemente denigratorio.

Riguardo alla carrellata di spese elencate, da voi effettuata sommando artatamente le singole voci relative a più anni di attività, mi sorprende come una testata giornalistica non conosca il costo di un collaboratore o di una consulenza legislativa visto che si scandalizza per i 15 mila € annui che ammontano a poco più di 1000 euro al mese.

Lo stesso dicasi per la voce relativa al vitto che ammonta a poco più di 20 euro al giorno e che comprende anche il vitto dei collaboratori laddove presenti nelle giornate lavorative o in eventuali trasferte laddove effettuate.

Per non parlare delle spese per l’acquisto di computer e strumenti di lavoro, anche per i collaboratori, che ho scelto di acquistare con i soldi del mio stipendio per non addebitarne i costi ai fondi pubblici erogati dal Consiglio ai gruppi politici per l’acquisto di materiale che ritornano nelle casse regionali a fine mandato se non utilizzate.

Non mi soffermo sulle spese legate al supporto delle campagne elettorali amministrative che si succedono di anno in anno o le europee che si sono svolte nel 2019 per le quali, in qualità di delegata per la circoscrizione centro ho sostenuto le spese di spedizione tramite corriere espresso della documentazione necessaria agli oltre 40 delegati di 4 regioni della circoscrizione centro, per adempiere nei tempi a tutti gli obblighi previsti dalla normativa elettorale.

Fa riflettere la tempistica – che definirei ‘a orologeria’ – con la quale il Vostro blog ha iniziato, con
una serie di articoli, una narrazione denigratoria nei confronti della sottoscritta. Ciò detto, in ragione della lesività delle notizie da Voi riportate, mi corre l’obbligo di ricordare come il reato di
diffamazione commesso col mezzo della stampa trovi la sua sanzione penale nell’art. 595, 3°
comma, cod. pen. e, con specifico riguardo al direttore responsabile, nell’art. 57 cod. pen.
Riguardo la posizione di quest’ultimo, mi preme invero sottolineare – così come ribadito dalla
recente giurisprudenza di legittimità (Cass. pen. n. 13398/17) – che “E’ configurabile a carico del
direttore responsabile di una testata giornalistica on line, la responsabilità per il reato di omesso
controllo, in relazione a un articolo contenente espressioni diffamatorie che, sia pure non firmato
dal suo autore, si presenti come contenuto redazionale all’interno della pubblicazione telematica e permanga nel sito per un lungo tempo”.

Stante dunque il chiaro intento diffamatorio del Vostro articolo – che peraltro non si attesta come un caso isolato – faccio presente che, in difetto di un’immediata rettifica, ferme ed impregiudicate le conseguenze di cui alla normativa in oggetto, non esiterò a difendere il mio operato, la mia immagine, la mia onorabilità nonché quella del Movimento 5 Stelle, in tutte le sedi, civili e penali, nei Vostri confronti e nei confronti di coloro che dovessero replicare con ulteriori falsità e affermazioni diffamanti tale articolo.”

Valentina Corrado

Consigliera Regionale M5S

Il Blog risponde alla futura assessora con lo staff super accessoriato:

Nell’articolo Regione Lazio – Valentina “Corradonics” la regina dei Pc, la redazione di Etruria News ha sottolineato che “I Consiglieri regionali del M5S percepiscono 3200 euro per scelta etica e poi, come ribadito prima della loro entrata alla Pisana nel marzo 2013, anche per distinguersi dai brutti e cattivi degli altri partiti, lasciano una parte dell’indennità al movimento per le restituzioni alla collettività, salvo poi trattenere le spese sostenute per l’esercizio del mandato”.

Non solo. Abbiamo anche precisato che la Corrado, nel passato, ha restituito una fetta importante dell’indennità: “Ad onor del vero Valentina Corrado, negli anni precedenti, ha restituito al Consiglio regionale una ingente somma”. Questo dimostra che nell’articolo citato si fa menzione delle restituzioni che nel corso degli anni sono state effettuate.

La redazione di Etruria News ha semplicemente effettuato la somma delle spese elencate nel sito del Movimento 5 Stelle tirendiconto.it (che riportiamo alla fine di questo scritto) e non ha minimamente messo in dubbio il fatto che la consigliera grillina, come d’altronde i suoi colleghi, abbia restituito dal 2013 ad oggi una cifra notevole. Abbiamo sottolineato, però, che negli anni la stessa sia andata diminuendo progressivamente arrivando alle poche centinaia di euro dei mesi di Settembre (372 euro), ottobre (492 euro) e novembre (879) 2020.

Quando citiamo le “poche centinaia di euro” ci riferiamo a questi recentissimi mesi e questi dati, estrapolati dal portale del M5S, dimostrano che ci siamo attenuti ai fatti e non abbiamo utilizzato “l’intento palesemente denigratorio”.

In ultimo la spesa riguardante l’acquisto di materiale informatico. Prendiamo atto delle dichiarazioni della consigliera che tale strumentazione è stata acquistata “anche per i collaboratori”. A noi risulta che i collaboratori dei Gruppi siano dotati di PC, stampanti, telefoni direttamente dall’amministrazione regionale e nella palazzina M della Pisana, sede del Gruppo del M5S, i computer di proprietà dell’amministrazione regionale non mancano.

Magari adesso, dopo aver consumato un pranzo fugace da 20 euro, può rileggersi l’articolo e scoprirà di averlo interpretato male. Capita quando si è presi dalla “prova costume” in vista della nomina ad assessora al fianco dell’amato Zingaretti.

SE QUALCUNO HA SBAGLIATO I RENDICONTI LI FACCIA CORREGGERE: