Alcune mamme, tra le quali la consigliera regionale Silvia Blasi (M5S), avevano chiesto anche il risarcimento danni che è stato respinto
TARQUINIA – Legittime le delibere sindacali del sindaco Alessandro Giulivi con le quali disponeva la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado.
Dopo una prima bocciatura avvenuta nel novembre dello scorso anno è arrivata la parola fine con la sentenza del Tar del Lazio pubblicata l’8 marzo scorso sul ricorso presentato da alcune mamme tra le quali, ricordiamo, la consigliera regionale pentastellata Silvia Blasi.
Il sindaco di Tarquinia, per fronteggiare l’emergenza Covid, aveva disposto la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado presenti nel comprensorio del comune dal 2 al 24 novembre dello scorso anno.
Alcune mamme contestarono il provvedimento perché, oltre a creare disagio nell’avere i figli in casa, arrecava un danno materiale per quelle costrette a ricorrere all’aiuto di una baby sitter.
Oltre all’annullamento del provvedimento, quindi, il riconoscimento del danno arrecato da un provvedimento ritenuto illegittimo, con eccesso di potere da parte del primo cittadino e in violazione dei limiti normativi previsti dai Dpcm anti Covid di quel periodo.
Giova ricordare che il Comune di Tarquinia sui provvedimenti emergenziali per contrastare la diffusione del virus ha fatto giurisprudenza. Il sindaco Alessandro Giulivi, mentre la politica dibatteva su quali provvedimenti adottare, soprattutto in ambito scolastico, per primo chiuse le scuole a tutela della salute dei bambini, insegnati e famiglie.
La sentenza dei giorni scorsi ne conferma la sacralità della scelta.
Il giudici del Tar hanno ritenuto improcedibile la richiesta delle mamme di annullare quelle delibere rigettando inoltre la richiesta di risarcimento danno.
Questa la sentenza (scarica qui)
sentenza ordinanza sindacale n. 37 del 30.10.2020