Civitavecchia – Due appalti per rifare le strade. Dieci ditte partecipanti (le stesse), nove ritiri (in entrambe) e aggiudicazioni col 4% di ribasso

Assessore e ufficio tecnico hanno segnalato le anomalie alla base appaltante (che è ora di cacciare). Carte da inviare alla Procura di Civitavecchia senza indugio

CIVITAVECCHIA – Le strade da asfaltare sono tante. Due appalti banditi dal Comune di Civitavecchia. Due gare nelle quali partecipano, a quanto dicono, dieci società, le stesse, in entrambe. Rinunciano in nove su tutte e due le gare e quelle che vincono lo fanno con un’offerta del 4%.

Uno scandalo senza precedenti che non è passato inosservato e che qualcuno, lungimirante, ha subito bloccato (l’assessore ha chiesto tutti i documenti).

La Confservizi Lazio, ha provveduto a mettere a gara due procedure negoziate. La prima per l’affidamento di lavori di “messa in sicurezza delle strade aree periferiche – San Liborio, via De Santis e Capo dell’Oro”. A questa hanno partecipato, sembrerebbe, dieci ditte. Nove si sarebbero ritirate e l’unica rimasta in gara sarebbe la C.E.S.A. Srl che si sarebbe aggiudicata l’appalto con un ribasso d’asta del 4,27% per un importo di € 992.255,49.

Nel secondo affidamento avrebbero partecipato sempre dieci ditte, le stesse del primo. Anche in questo caso nove ritirate e una sola a presentare l’offerta con un ribasso del 4,78% per un importo totale di € 701.915,95. La società è la S.N. Costruzioni Srl e dovrà occuparsi della “messa in sicurezza delle strade periferiche – San Gordiano e Boccelle”.

Com’è possibile che abbiano partecipato sempre le stesse ditte in entrambe le gare e per coincidenza nove si sono ritirate lasciando vincere l’appalto a società con un ribasso ridicolo del 4% circa?

Ora, nonostante il segretario Massimiliano Capezzone de Joannon (sembra una marca di sapone) avrebbe firmato la proposta del responsabile del procedimento e proposto l’aggiudicazione dell’appalto.

Cosa che ha fatto alzare le antenne e suonare le sirene d’allarme al Settore Lavori Pubblici dove, l’assessore Sandro De Paolis ha fermato la procedura e chiesto alla base appaltante l’invio immediato di tutta la documentazione. La procedura al momento è ferma ma sembra davvero incredibile che qualche dirigente possa firmare un atto di assegnazione così rischioso.

Documentazione che tarda ad arrivare ma che sarà il caso di trasmettere, senza indugio, alla Procura della Repubblica perché ci sono anomalie che vanno vagliate dai magistrati e non solo dagli uffici amministrativi.