Viterbo – Dal Pilastro a Montefiascone, arrestato spacciatore di hashish ed eroina

VITERBO – Nel pomeriggio del 18 marzo, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Viterbo hanno dato esecuzione ad un ordinanza applicativa di custodia cautelare in carcere, a carico di un pregiudicato di origini africane di circa 30 anni.

Il provvedimento è stato emesso in aggravamento ed in sostituzione della misura cautelare degli arresti domiciliari cui era sottoposto il liberiano dal mese di gennaio, misura all’epoca applicata in quanto era stato trovato nella sua abitazione del quartiere Pilastro con una valigetta contenente 167 gr. di eroina e 98 gr. di hashish.

L’aggravamento è stato emesso al termine di mirate indagini condotte dai Carabinieri del NORM che hanno permesso di accertare come il liberiano, conosciuto a Viterbo e Montefiascone sotto altro nome falso di copertura, avesse intrapreso un’attività illecita di spaccio di sostanze stupefacente di tipo hashish ed eroina. Le attività investigative hanno ricostruito una rete di acquirenti di stupefacenti del capoluogo e provenienti da altri comuni della Provincia come ad esempio Montefiascone e Vignanello.

Gli accertamenti hanno portato alla luce più di quaranta episodi di spaccio, commessi principalmente nel quartiere Pilastro e centro storico di Viterbo e Montefiascone.

Importante per l’operazione è stato il 13 marzo quando i Carabinieri del NORM hanno sorpreso il liberiano allontanarsi arbitrariamente dalla propria abitazione ove era ristretto agli arresti domiciliari. Atteso fino al suo rientro, i militari procedevano alla perquisizione dell’abitazione con l’ausilio dell’unità cinofila del Nucleo Carabinieri di Roma, trovando circa 33 gr. di eroina nascosti nella sua cameretta, sequestro che portava ad un ulteriore arresto in flagranza per detenzione ai fini di spaccio ed evasione.

Motivazioni queste che hanno indotto il Tribunale di Viterbo a disporre l’aggravamento degli arresti domiciliari con la traduzione in carcere dell’ uomo, ristretto nel carcere di Perugia