Allumiere – Il sindaco Antonio Pasquini nella bufera per il maxi concorsone “aiuta disoccupati Pd”

Un giro di assunzioni a dir poco vergognoso. Zingaretti ha chiamato i suoi per decidere se annullare tutte le “chiamate” fatte in Regione

ALLUMIERE – Sul sindaco della piccola cittadina arroccata sui Monti della Tolfa, Antonio Pasquini, si è abbattuta una vera e propria tempesta. Al momento solo politica.

Il maxi concorsone svolto alla fine dello scorso anno e che ha permesso a “capre e cavoli”, soprattutto “capre” come direbbe l’onorevole Sgarbi, di trovare un posto fisso in Regione Lazio o qualche comune sparso qua e là.

Tutto nasce dalla maxi inchiesta giornalistica de Il Fatto Quotidiano e del giornalista Vincenzo Bisbiglia che ha raccontato quasi tutto di questa storia. Membri dello staff dei consiglieri regionali e militanti vari del Pd assunti a tempo indeterminato in Regione Lazio.

Se non ci fosse stato lo scontro “Titanico” tra la sindaca di Roma, Virginia Raggi e quello che sulla carta risulta essere il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti.

Zingaretti e i suoi hanno tuonato contro lo staff della Raggi che aveva permesso qualche assunzione esterna (tutte a tempo determinato e massimo di sei mesi) di qualche fidanzata, moglie e parente stretto.

La riposta non si è fatta attendere e il risultato della controffensiva è stato devastante.

Il primo a finire nel tritacarne, Marco Palumbo, presidente della commissione Trasparenza in Campidoglio – anche lui in quota dem – assunto al Comune di Guidonia (ovviamente sulla carta fin quando sarà impegnato politicamente), terza città del Lazio.

Il tutto, come raccontato sulle pagine de Il Fatto Quotidiano, si è svolto nel giro di 15 giorni, a dicembre 2020, a cavallo delle festività natalizie.

Polemiche anche sul sindaco di Allumiere, Antonio Pasquini che risulta comandato da tre anni presso l’ufficio di presidenza del consiglio regionale al servizio del presidente Buschini che, almeno da quanto risulta dalle carte, avrebbe “sistemato” diversi collaboratori del suo ufficio. Una bòtta di culo alla quale in pochi credono.

Sono una decina il numero dei componenti delle segreterie politiche regionali e dei militanti dem che, da qualche mese, hanno ottenuto un posto fisso in Regione Lazio.

Tutto accade a stretto giro. Il 18 dicembre, la Regione approva lo schema di accordo con Allumiere e inizia a scorrere l’elenco-idonei, seguendo la graduatoria. Il 23 dicembre i candidati selezionati rispondono alle e-mail e il 28 dicembre viene approvata la determina dirigenziale con i nomi dei neo-assunti.

Nell’elenco figurano due collaboratori di Mauro Buschini, presidente del Consiglio regionale; poi Matteo Marconi, segretario del Pd di Trevignano Romano (Roma); Arianna Bellia, assessore Pd di San Cesareo (Roma); Augusta Morini, consigliere e assessore Pd di Labico (Roma); Paco Fracassa, segretario Pd di Allumiere (Roma); un componente del circolo Pd di Frosinone (città di Buschini); e tre militanti dem (Allumiere, Civitavecchia e Roma). Con loro anche un collaboratore di Giuseppe Cangemi, vicepresidente d’Aula in quota Lega. Per tutti, il posto di lavoro in Consiglio regionale è assicurato anche in vista di un possibile cambio di amministrazione.

Ma non è tutto. Su 16 posti disponibili, a dicembre la Regione contatta in totale 24 persone, ma in 8 rifiutano, prendendosi il rischio di attendere una nuova chiamata: sarebbe bastato che un altro comune avesse di lì a poco concluso un concorso, per restare a mani vuote. E invece il 28 dicembre è il Comune di Guidonia (circa 90mila abitanti alle porte di Roma) a stipulare un accordo con Allumiere e a decidere di assumere otto funzionari, prendendoli dallo stesso elenco-idonei da cui aveva pescato la Regione. E quattro di questi sono fra coloro che avevano rifiutato la chiamata regionale appena 5 giorni prima.

Fra loro, c’è Marco Palumbo, consigliere del Pd in Campidoglio e in Città Metropolitana, presidente della Commissione trasparenza e, da febbraio 2019, anche impiegato nell’ufficio di gabinetto di Buschini.

A Guidonia, il consigliere dem si ritroverà Matteo Manunta, ex consigliere della Città Metropolitana in quota M5s e collaboratore nella segreteria di Devid Porrello, fra i consiglieri regionali pentastellati entrato pochi giorni fa in maggioranza con Nicola Zingaretti. Porrello è anche vicepresidente del Consiglio regionale, come Cangemi. Sempre a Guidonia, sono entrati anche Massimo D’Orazio, assessore di Isola del Liri (Frosinone), e un altro collaboratore di Buschini. Anche una coppia di coniugi di Civitavecchia sono stati assunti a Guidonia ma, tra moglie e marito…

Le procedure, va ribadito, sono legali e tutto è avvenuto in punta di diritto amministrativo. Il problema però, visto tutte queste coincidenze, che qualche Procura potrebbe ipotizzare quel reato che, per i politici, si sta trasformando in un vero e proprio incubo, il traffico di influenze.