Regione Lazio – Il neo presidente Vincenzi ha revocato l’incarico dall’ufficio di presidenza al sindaco Antonio Pasquini

Revocato l’incarico anche a Paolo Bianchini, nelle prossime ore toccherà stessa sorte a tutti gli altri. L’avvocatura della Regione valuta la sospensione, in autotutela, di tutte le assunzioni fatte dal “Win for Life” di Allumiere

ROMA – Iniziano a cadere le prime teste all’ufficio di presidenza. Marco Vincenzi, da poco insediato nell’ufficio del suo predecessore dimissionario Mauro Buschini, ha iniziato a fare pulizie.

La prima revoca è arrivata a Paolo Bianchini che, uomo di esperienza e forte preparazione, lo aveva anticipato rassegnando volontariamente le proprie dimissioni.

Revoca consegnata invece al sindaco di Allumiere Antonio Pasquini che dovrà tornare quindi ad indossare la divisa da carabiniere-forestale. Sempre il sindaco ha dovuto difendersi dagli attacchi della minoranza che, nella giornata di ieri, ne aveva chiesto le sue dimissioni: “Ma io resto al mio posto. Perché mai dovrei dimettermi? C’è ancora un anno di gestione amministrativa e ci sono tante cose da fare per il paese”.

Dopo la riunione dei capigruppo sono trapelate le prime indiscrezioni. Non sarà più convocato l’ufficio di presidenza fino a quando il dossier su concorsopoli non sarà consegnato a Vincenzi.

Pressioni sempre più forti sulla consigliera Michela Di Biase, più famosa per essere la mogli di Franceschini che per le sue iniziative politiche affinché si dimetta dall’ufficio di presidenza insieme all’altro esponente del Partito Democratico Gianluca Quadrana.

Tutti fuori, si ricomincia da zero avrebbe detto ai suoi collaboratori.

Sul fronte Lega, il coordinatore regionale del partito e sottosegretario Claudio Durigon, avrebbe iniziato una serie di incontri e consultazioni per spingere i suoi ma anche tutti gli altri esponenti del centrodestra a dimettersi da tutti gli incarichi. Riconsegnare nelle mani di Nicola Zingaretti presidenza di commissioni e nomine nei consigli d’amministrazione.

In Fratelli d’Italia sono granitici su questa eventualità. “Come già annunciato non abbiamo preso parte ai lavori del Consiglio regionale di questa mattina in quanto convocato e presieduto dallo stesso ufficio di presidenza che ha votato all’unanimità le delibere della vicenda Allumiere.

Restiamo in attesa di un sussulto di dignità da parte dei componenti dello stesso Udp ai quali chiediamo ancora una volta un gesto di discontinuità e trasparenza. Nel frattempo annunciamo che abbiamo provveduto a presentare un’interrogazione sulle procedure di assunzione e il conferimento di incarichi presso il Consiglio regionale.

In particolare abbiamo chiesto chiarimenti sulla scelta operata dal UDP del Consiglio regionale di attribuire l’incarico del Responsabile della Trasparenza e dell’Anticorruzione a Barbara Dominici, già candidata Sindaco per il Partito democratico a Trevignano romano, e soggetto esterno al ruolo che confligge con i dettami legislativi di riferimento.

Chiediamo, quindi, al presidente della Regione Zingaretti, se non ritiene necessario provvedere alla nomina di un nuovo Responsabile della Trasparenza e dell’Anticorruzione del Consiglio regionale designando un dirigente di ruolo di prima fascia così come previsto dalla Legge 190/2012 ed alle relative prescrizioni dell’ANAC”.