Open Arms. Salvini a Palermo: “Ho servito l’Italia nel rispetto della legge

PALERMO – E’ iniziata a Palermo, nell’aula bunker del carcere Ucciardone di Palermo, l’udienza preliminare neo confronti di Matteo Salvini, senatore e leader della Lega, secondo la procura di Palermo responsabile di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio per il caso della nave della Ong Open Arms, che nell’agosto 2019 con 147 migranti a bordo fu costretta in mare per la mancata assegnazione di un porto sicuro. Davanti al gup Lorenzo Jannelli ha preso la parola l’avvocato di Salvini, Giulia Bongiorno, che sta ripercorrendo la memoria di 110 pagine depositata nei giorni scorsi.

La Procura nella scorsa udienza aveva chiesto il rinvio a giudizio per Salvini. In aula oggi presenti il procuratore capo Francesco Lo Voi, l’aggiunto Marzia Sabella e il sostituto Calogero Ferrara.

Oggi al termine dell’arringa della Bongiorno il gup si ritirerà in camera di consiglio per decidere. La zona attorno all’aula bunker appare blindata, le strade transennate, ed è massiccia la presenza di furgoni blindati di polizia e carabinieri.

Il leader della Lega questa mattina – prima dell’udienza – ha postato sul suo account twitter una foto dal capoluogo siciliano assieme al suo legale Giulia Bongiorno in cui ringrazia gli italiani per i messaggi di solidarietà di queste settimane. “Avanti a testa alta, convinto di avere da ministro servito l’Italia nel rispetto della legge” scrive Salvini.

Il caso Open Arms è nato a seguito del divieto di ingresso e sbarco dei migranti a bordo dell’omonima nave dell’Ong spagnola. L’intervento del procuratore di Agrigento, Luigi Patronaggio, ha messo fine a quella vicenda con il sequestro del mezzo e l’ingresso a Lampedusa dei migranti. Al tempo stesso però, subito dopo la procura siciliana ha aperto un fascicolo passato per competenza a Palermo, dove si è insediato il tribunale dei ministri. I giudici hanno puntato l’attenzione sull’atto amministrativo con il quale dal Viminale è stato negato il Pos, ossia il porto sicuro in cui far sbarcare la Open Arms. È qui che, sempre secondo i magistrati, si ravviserebbero gli estremi dei reati per i quali Salvini è accusato, ossia abuso di ufficio e sequestro di persona. L’ex ministro dell’Interno dal canto suo nelle scorse ore ha depositato delle memorie difensive, con le quali ha apertamente contestato l’impostazione della procura palermitana.

Una settimana il leader leghista era a Catania per l’udienza relativa al caso Gregoretti dove è accusato di sequestro di persona e di abuso di ufficio per il ritardo dello sbarco di 131 migranti nel luglio del 2019 ad Augusta. Per la Procura “il governo condivideva la linea politica dell’ex ministro dell’Interno”. La difesa ribadisce: “Decisioni politiche insindacabili”.

Bongiorno:  “C’è una visione salvinocentrica” della vicenda Open Arms”

“La nostra memoria è di 110 pagine perché nelle ricostruzioni ci sono numerosi errori. Il divieto di ingresso in acque territoriali fu firmato da Salvini, Trenta e Toninelli ma qui c’è solo l’ex ministro dell’Interno”. Questo, secondo quanto si apprende, l’incipit dell’arringa pronunciata dall’avvocata Giulia Bongiorno all’udienza preliminare. “Salvini è stato ritenuto colpevole di tutto – ancora il pensiero di Bongiorno -. Il comandante di Oper Arms ha rifiutato di sbarcare migranti a Malta, ha rifiutato numerosi aiuti da altri natanti, ha rifiutato di essere scortato in qualsiasi porto spagnolo. Eppure qui l’imputato è solo Salvini”.

Secondo la legale “c’è una visione salvinocentrica” della vicenda Open Arms.

“Ci sono navi certificate per svolgere attività di ricerca e soccorso. La Open Arms aveva queste certificazioni? No. Svolgeva sistematica attività di ricerca e soccorso? Sì” dice ancora Bongiorno nella discussione e ricorda che lo stesso comandante di Open Arms “quando chiede disperatamente il Pos, esaltando le difficoltà in cui versa, scrive una mail spiegando ‘che Open arms è certificata solo per 19 persone’, eppure è sempre stata utilizzata per attività continue di ricerca e soccorso. E tutto questo si evince dalla scatola nera, cioè dal diario di bordo”. “Nel diario di bordo del 29-30 luglio, si legge inoltre che la destinazione riferita all’Italia, ovvero Lampedusa, è stata cancellata per inserire zona Sar maltese libica. Questa è la prima violazione attestata dalle cancellature del diario di bordo”, avrebbe detto, a quanto si apprende, Buongiorno.

Bongiorno poi incalza in un passaggio chiave: “La Open Arms prese a bordo dei giornalisti. Non era un naviglio che andava in una destinazione e casualmente salva delle persone. No, open arms prende dei giornalisti a bordo e poi fa zig zag, per fare ricerca. È una attività sistematica”.