Regione Lazio – I Desaparecidos di Forza Italia seduti sulle poltrone e silenti su “Concorsopoli”

Nel Lazio l’unico a far sentire la propria voce e costantemente impegnato sul territorio è rimasto il senatore Maurizio Gasparri, l’ultimo dei mohicani

ROMA – Tre consiglieri berlusconiani in tre Gruppi diversi e tutti seduti sulla poltrona di Capogruppo. Quanto pesano negli equilibri per la “conquista” delle Commissioni. Intanto nessuna parola su mascherine, rifiuti e assunzioni.

Senza strategia, conferenze stampa per annunciare ingressi che poi restano soltanto parole al vento, tre consiglieri collocati in tre Gruppi diversi in cui ognuno di loro è Capogruppo, silenzio assoluto su tutti gli scandali che colpiscono la maggioranza di centrosinistra. Non è un circo ma Forza Italia alla Regione Lazio.

Ad oggi, infatti, il Gruppo Forza Italia alla Pisana è composto, nonostante gli annunci in pompa magna fatti negli ultimi mesi con gli ingressi di Enrico Cavallari e di Fabio Capolei, da un solo consigliere: Giuseppe Simeone.

Il campione del mondo nel salto della quaglia, Enrico Cavallari, circa un mese fa si è presentato in Senato in compagnia di Maurizio Gasparri e Antonio Tajani per annunciare l’entrata in Forza Italia: “E’ un segnale positivo, c’è un dinamismo attorno al nostro partito”, ha commentato soddisfatto il senatore azzurro Maurizio Gasparri, per poi dare il benvenuto “al nuovo acquisto in un momento in cui tutti i sondaggi ci danno in crescita”. Un partito così dinamico in cui ci si dimentica, però, di aderire al Gruppo consiliare regolarmente costituito in consiglio regionale.

Il “fenomeno” Cavallari è un caso isolato? Sembra proprio di no!

Dopo le dimissioni di Stefano Parisi dalla carica di consigliere regionale, il suo posto alla Pisana è stato preso da Fabio Capolei, che ha ereditato anche la carica di Presidente del Gruppo Energie per l’Italia.

Lo stesso Capolei, però, è ormai in pianta stabile all’interno di Forza Italia ma, in consiglio regionale, ha deciso di imitare il suo collega Cavallari: si tiene ben stretta la poltrona di Capogruppo.

Tre consiglieri e tre poltrone di Presidente di Gruppo. Un record destinato a durare a lungo, quasi più del famoso 19:72 di Pietro Mennea sui 200 m.

Gli incarichi dei tre consiglieri regionali di Forza Italia non finiscono qui. L’obiettivo degli stessi è quello di mantenere quante più poltrone possibili.

Se Simeone è ancora presidente della Commissione sanità (che come più volte ricordato è una Commissione permanente e quindi dovrebbe spettare a un membro della maggioranza) e sembra vicino al raggiungimento dell’obiettivo della riconferma, stessa aspirazione viene perseguita dal “trasformista” Cavallari che attualmente presiede il “Comitato per il monitoraggio dell’attuazione delle leggi e la valutazione degli effetti delle politiche regionali”.

Presidenza conquistata grazie al famoso “Patto d’Aula” organizzato dall’allora capogruppo PD Mauro Buschini (oggi con la testa in altre problematiche) e agli innumerevoli cambi di casacca dell’ex assessore al personale del comune di Roma (ricordiamo che lo stesso è transitato persino in Italia Viva di Matteo Renzi). Cavallari non mollerà facilmente la Presidenza del Comitato. E Capolei? Non resterà certo a guardare.

Intanto ai più non passano inosservati alcuni squilibri che i tre forzisti, ormai da tempo “amici” della maggioranza, stanno provocando. Innanzitutto, il risultato ottenuto nella votazione per l’elezione del Presidente del Consiglio regionale dopo le dimissioni di Mauro Buschini.

Marco Vincenzi è stato eletto con 34 voti e, considerando l’assenza dall’Aula di Fratelli d’Italia e il voto a favore di Tripodi dei sei leghisti, un paio di voti dell’opposizione sono andati a sostegno della maggioranza giallorossa. Chi sono i due “franchi amici” di Zingaretti? Inoltre, nelle “Conferenze dei Capogruppo” l’opposizione (quella vera) è rappresentata soltanto dai due Presidenti di Fratelli d’Italia e Lega (che esprime 12 consiglieri), mentre i tre di Forza Italia si presentano tutti schierati in quanto ognuno alla testa di un Gruppo diverso.
Sembra che a nessuno interessi questa anomalia.

Come sembra che a nessuno dei tre esponenti di Forza Italia interessi incalzare Zingaretti sui numerosi scandali venuti a galla nell’ultimo anno. Dalle mascherine fantasma agli arresti sui rifiuti per finire alla clamorosa vicenda riguardante “Concorsopoli”. Non una parola contro l’amministrazione di centrosinistra.

In chiusura e per onor di cronaca va segnalato e scritto che l’unico esponente di Forza Italia che si interessa alle vicende politiche regionali è il senatore Maurizio Gasparri. Non solo comunicati ed interventi televisivi ma anche azioni importanti come esposti in Procura. Gli altri sono impegnati a tagliare nastri, lustrare scarpe e chissà cosa’altro.