“Quando Amedeo di Savoia venne a Civita Castellana, non svelò la sua identità”, la lettera di Danila Annesi

Civita Castellana –  Riceviamo e pubblichiamo

Egr. Direttore,
La prego voler pubblicare quanto di seguito:
“L’improvvisa scomparsa di S.A.R. Amedeo di Savoia, Duca D’Aosta lascia sgomenti, tristi, con un grande senso di vuoto tutti noi, la stessa sensazione di quando lasciò Civita Castellana al termine della Sua visita alla Scuola da me diretta e la mamma di un alunno mi fece notare che la città sembrava più vuota. Accolto dalle autorità civili, militari, religiose, dalle scolaresche, dal personale docente e non docente con enorme calore, tutti poterono notare ed apprezzarono la Sua grande umanità, disponibilità, semplicità. Questo accadde sia a Civita Castellana, sia quando visitò l’Istituto Comprensivo di Ronciglione su invito mio e del Sindaco di allora. Un personaggio
semplice, pur potendosi permettere ben altro. Un aneddoto mette in risalto questo lato del Suo carattere: lasciando Civita Castellana , Lui e la consorte, Silvia Paternò, si fermarono a pernottare in un agriturismo sulla via Flaminia, dove, la mattina seguente. sostò per un caffè anche il mio docente vicario, Alfredo Parroccini, al quale il proprietario raccontò di due persone educatissime che, la sera precedente. avevano sostato presso la sua struttura. Alla domanda di Alfredo finalizzata a sapere chi fossero, rispose che non le conosceva, ma il cognome era Savoia. Si trattava dei Duchi d’Aosta che non avevano voluto rivelare la Loro reale identità, ma soltanto il cognome. Ora io e mia figlia, Virginia Pellegrini Pacchiani, di cui il Principe Amedeo è stato il padrino di Battesimo, piangiamo lacrime sincere, ricordando anche la Sua espressa volontà di attenzionare Virginia, in qualità di padrino e considerato che alle mie figlie era venuto a mancare il papà da piccole. Abbiamo perso un GRANDE UOMO e, di sicuro, UN GRANDE RE!”
Danila Annesi