Concorsopoli Allumiere – Imbarazzante audizione del sindaco di Tivoli, gli atti da trasmettere in Procura a Civitavecchia

Gravissima ammissione di Giuseppe Proietti che dichiara di aver ricevuto, 11 giorni prima di stipulare la Convenzione, l’elenco dei nomi da assumere già “selezionati” da Allumiere (nella stessa data in cui l’ha ricevuta il Consiglio regionale). Infine il bluff della graduatoria: ce l’ho, anzi no!

ROMA – Nella quarta Audizione della Commissione Trasparenza che si è tenuta oggi alla Pisana è intervenuto il sindaco di Tivoli, Giuseppe Proietti, che ad un certo punto ci ha fatto venire un dubbio: si stava rivolgendo ad un’Istituzione per fare chiarezza su una serie di atti pubblici o alla famosa trasmissione “Scherzi a parte”?

Proietti ha snocciolato una serie di inesattezze e fandonie che necessitano, da subito, di un intervento degli organi preposti che non possono far finta di non aver sentito.

Innanzitutto ha dichiarato che “il 7 dicembre sul sito della Presidenza del Consiglio abbiamo preso atto di una graduatoria in essere ad Allumiere”.

Per cui, da quanto ascoltato in Commissione, sembra siano venuti a conoscenza del concorso nel comune dei monti della Tolfa attraverso questo importante canale informativo. E qui il primo dubbio: ma se Allumiere ha (o avrebbe) pubblicato la sua graduatoria il 14 dicembre, come ha fatto il comune di Tivoli ad avere questa informazione il 7 dicembre? La graduatoria era già pubblica sul sito della Presidenza del Consiglio?

Le sorprese, però, non sono finite qui. Dalle parole successive, in molti hanno finalmente tirato un sospiro di sollievo pensando di aver risolto il dilemma dell’anno: “Il 14 dicembre abbiamo ricevuto una Determina con cui il comune di Allumiere approvava la graduatoria. Questi sono tutti gli atti che abbiamo e che vi faremo avere. Atti ufficiali, formali”.

Nella Commissione abbiamo assistito a scene di esultanza. Finalmente, dopo 4 sedute, si è fatta chiarezza e si riesce ad ottenere il documento chiave di tutta la vicenda. Documento che tutti (o quasi) i comuni hanno dichiarato di non avere e che il Consiglio regionale non ha mai mostrato.
Alcuni minuti dopo, però, a seguito di una breve interruzione chiesta dal sindaco, lo stesso torna davanti alla telecamera dicendo che la graduatoria non gli è stata inviata dal comune di Allumiere ma consultata (beato lui che ci è riuscito) dal sito del comune.

Questo teatrino, che ha provocato l’imbarazzo dell’intera Commissione, ha mandato su tutte le furie il Vicepresidente Eugenio Patanè che ha incalzato Proietti chiedendo al più presto l’invio tutti i documenti (non quelli scaricati da internet, ma quelli con il protocollo ufficiale) in possesso del comune di Tivoli.

Se sulla vicenda della graduatoria definitiva il sindaco Proietti ha tentato di correggere il tiro (magari si è consultato con qualcuno durante la breve pausa) lo stesso però è andato avanti a testa bassa su un altro capitolo della sceneggiata che ci ha mostrato oggi e che andrebbe approfondito seriamente da chi sta cercando di fare piena luce (non solo alla Pisana) sull’intera vicenda.

Proietti ha dichiarato di aver stipulato, in data 29 dicembre 2020, apposita convenzione tra i comuni di Tivoli e Allumiere e che tale convenzione gli ha consentito di assumere dalla famosa “graduatoria dei miracoli”.

Il 30 dicembre, quindi, i 4 dipendenti sono stati contrattualizzati. Subito dopo, però, dichiara che i nominativi con i candidati da assumere gli sono stati trasmessi dal comune di Allumiere il 18 dicembre 2020 (prot. 14148).

Anche in questo caso imbarazzo da parte dei membri della Commissione con il Presidente, Chiara Colosimo, che ha chiesto chiarimenti su questo documento per sapere cosa c’era scritto. Il sindaco di Tivoli ha candidamente risposto: “Vista la vostra richiesta e la convenzione deliberata, si trasmette elenco degli idonei da contattare per l’incarico in oggetto”. Comunicazione inviata il 18 dicembre che cita una Convenzione stipulata il 29 dicembre.

Neanche l’italo-americano Decio Cavallo, vittima di Totò e Nino Taranto nella vendita della Fontana di Trevi, sarebbe capace di credere a questa ricostruzione.

Comunque un’altra importante notizia è giunta oggi in Commissione. Anche Tivoli ha ricevuto, come il Consiglio regionale e la quasi la totalità dei comuni, una letterina dal comune di Allumiere con l’indicazione di una serie limitatissima di nomi ma senza la posizione in graduatoria. E tutte le lettere portano una data: 18 dicembre.

Come è stato possibile, quindi, destinare un nome in un comune piuttosto che in un altro facendo dei salti vertiginosi nella graduatoria?

Perché Cirilli va a Guidonia, le Carlini a Tivoli, Manunta a Guidonia, Palladino alla Pisana, tanto per fare degli esempi, se gli stessi nominativi sono stati mandati negli altri Enti nella stessa data?

Ha deciso il comune di Allumiere chi accettava o rinunciava in un comune piuttosto che in un altro?

E’ stato tutto stabilito a tavolino in data 18 dicembre?

Come fa il sindaco di Tivoli a dire che in quella data una serie di persone erano già state assunte?

Solo chiarendo questi dubbi si può capire la spartizione degli idonei avvenuta il 18 dicembre 2020. Ladispoli, Civitavecchia, Consiglio regionale, Tivoli, Guidonia, Anguillara, Bracciano, Monterotondo hanno assunto saltando da una parte all’altra della graduatoria quasi come i videogiochi a piattaforme degli anni ‘80 che hanno reso celebri Space Panic e Donkey Kong.

Nella seconda parte della seduta Patanè ha posto al sindaco un altro interessante quesito: i 4 assunti nel comune di Tivoli sono posizionati al n. 38, 39, 40 e 43 della graduatoria. Le quattro persone di Tivoli si intrecciano con le chiamate in Consiglio regionale e Guidonia (le più numerose) e non si capisce come si possano essere verificati questi salti nella graduatoria. Innanzitutto tra le due Carlini (gemelle classificate al n. 39 e 40) e Proietti Lidia (al numero 43) ci sono altre due sorelle che sono state indirizzate a Guidonia ma in nessun atto si legge della rinuncia delle une o delle altre.

Dopo Proietti abbiamo, al numero 44, Sestili Alessandro che è stato chiamato in regione ma dalla Determina regionale non si legge nessun nome dei candidati chiamati a Tivoli che rinunciano al posto di lavoro Pisana (a differenza di quanto avviene per una parte degli assunti a Guidonia che prima di accettare rifiutano il Consiglio regionale).

Poi alle posizioni 51, 64 e 66 abbiamo altri 3 candidati assunti a Guidonia e non si capisce come siano avvenuti i salti di graduatoria con gli altri loro colleghi. I 4 di Tivoli, infatti, sono posizionati proprio in mezzo tra 6 di Guidonia, 1 della regione e altri 3 di Guidonia. Un rompicapo che, nel confronto, il cubo di Rubik diventa una passeggiata di salute.

Il sindaco ha dichiarato che le due sorelle assunte a Guidonia avrebbero firmato una rinuncia scritta all’assunzione, ma non da notizia degli altri nominativi e salti di graduatoria. Naturalmente, anche al netto di questi ulteriori dubbi, la Commissione aspetta la copia (protocollata) della rinuncia delle sorelle De Martis.

In ultimo, un’altra considerazione che esula dalla Concorsopoli di Allumiere. Il presidente Chiara Colosimo ha chiesto a Proietti se ha avuto notizia dell’assunzione, a fine 2019, del suo vicesindaco, Laura Di Giuseppe, nel comune di Guidonia con lo stesso sistema: lo scorrimento della graduatoria.

In questo caso trattasi della graduatoria di Palestrina, che ha fornito a Guidonia anche Mirko Fina, consigliere comunale a San Polo dei Cavalieri.

Da alcuni organi di stampa sembrerebbe che il vicesindaco di Tivoli, Di Giuseppe, e Mirko Fina, oltre ad essere accomunati da una lunga militanza nei giovani democratici del PD tiburtino, farebbero coppia anche nella vita.

Proietti si è difeso dicendo che la Di Giuseppe, all’epoca dell’assunzione non ricopriva l’incarico di Vicesindaco ma anche questa dichiarazione è facilmente smentita dagli atti visto che la nomina in giunta, per la Di Giuseppe, è datata giugno 2019

Il sistema Allumiere, Rocca Santo Stefano, Zagarolo e Palestrina funziona alla perfezione e il sindaco di Tivoli non sa o non ricorda.