Ardea – “Sono morti stringendo la mano al padre”: il racconto choc della nonna

materna dei due fratellini che nella tarda mattinata di oggi, domenica 13 giugno, sono stati uccisi a colpi di pistola, mentre si trovavano in un parco giochi ad Ardea, sul litorale romano, nella zona residenziale del consorzio Colle Romito. A ucciderli un 35enne, Andrea Pignani, ingegnere informatico disoccupato, solo e isolato

ARDEA – Stella Di Gennaro, intervistata da Repubblica, ha parlato dei suoi nipotini, due bravi ragazzini molto rispettosi che studiavano, andavano a scuola, molto educati.

“Daniel, il più grande, aveva solo 9 e 10 in pagella. Ieri era venuto a casa mia e stava andando via senza salutarmi. Invece è arrivato all’ascensore, è tornato indietro e mi ha voluto dare un bacetto” ha ricordato la nonna con le lacrime agli occhi. E quella è stata l’ultima volta che lo ha visto. Questa estate sarebbero andati al mare con la mamma e Daniel, che giocava a beach volley, avrebbe partecipato anche ai tornei in spiaggia.

Sono morti stringendo la mano del papà

Invece il più piccolo, David, di soli 5 anni, non faceva ancora niente e il prossimo anno sarebbe andato a scuola, in prima elementare. David era considerato la mascotte di casa e per lui questo appena passato era l’ultimo anno di asilo. “I soccorsi sono arrivati troppo tardi. Dopo mezz’ora” ha asserito la nonna delle due piccole vittime che, come ha raccontato la donna, “respiravano ancora e davano la mano al padre”. I bimbi non hanno parlato perché non avevano la forza di farlo, ma sono morti tenendo la mano del loro papà.

Ares: “Soccorsi tempestivi”

“Quanto accaduto ad Ardea nella mattinata di oggi ha lasciato tutti sgomenti, tutti i sanitari che si sono adoperati con tempestività e massimo impegno per prestare i primi soccorsi che sono arrivati sul posto in dieci minuti dalla chiamata di soccorso e tentare ripetutamente di salvare le vittime di questa inaspettata tragedia, esprimono il massimo cordoglio alle famiglie. Questo fatto ci ha profondamente toccati, alle famiglie dei bambini e dell’anziano esprimiamo le più sentite condoglianze”, questo è quanto ha dichiarato in una nota l’Ares 118 a seguito della sparatoria avvenuta ad Ardea in cui sono rimasti uccisi due bambini e un anziano.

I due fratellini sono morti raggiunti da alcuni proiettili sparati dal 35enne con la pistola d’ordinanza del padre, una guardia giurata morta a novembre del 2020. L’arma, una Beretta calibro 7,65, dopo il decesso del genitore era sparita, probabilmente nascosta dal figlio, che l’ha tirata fuori proprio oggi per uccidere i fratellini, un anziano che passava i bicicletta e se stesso, dopo che si era barricato nella villetta dove viveva con la madre.

Agli atti non ci sarebbero stati documenti che potessero attestare il precario stato di salute mentale dell’omicida-suicida. L’unico episodio risale a maggio dello scorso anno quando, dopo aver minacciato la mamma con un coltello, era stato trasferito in automedica in ospedale per un Tso, Trattamento sanitario obbligatorio. Il giorno seguente era però stato dimesso.