Civitavecchia – Renda, attacco frontale a Tedesco (dal 2005 al 2021 nulla è cambiato)

CIVITAVECCHIA – Dopo la nomina del marito della Sgamma (vincitrice di concorso ad Allumiere) Daniele Pistola a direttore generale di CSP, più di un lettore ci ha segnalato questa lettera datata 28 luglio 2005, ancora pubblicata sul sito di TRC e scritta dall’allora assessore ai trasporti Salvatore Andrea Renda al vice sindaco, oggi primo cittadino, Ernesto Tedesco. Vale la pena leggerla. Non sono bastati 16 anni per cambiare…

Cari amici di Alleanza Nazionale,

La misura è colma.

Come sapete, mai in dodici anni di vita di Partito ho nemmeno pensato di rendere pubblico quello che succede all’interno di AN. Chi c’era prima di me mi ha insegnato che un “Uomo di Destra” si ispira ai valori della lealtà, del rispetto, dell’onore, allo spirito di appartenenza.

Mi venne anche detto che chi è di passaggio di solito non riesce a farli propri. Non avevo capito.

Pertanto ? sostenuto ed anzi quasi invitato a farlo da tutti gli amici del Partito ? vorrei ricostruire i fatti del 15 maggio solo ed esclusivamente per riflettere sulla grande lezione che abbiamo ricevuto.

Premetto che provo grande dolore nel vedermi costretto a farlo pubblicamente. Avrei di gran lunga preferito farlo al Circolo guardando negli occhi i miei interlocutori. Ma non potrò farlo ?

La sera del 15 maggio, al termine di una lunghissima riunione, con Ernesto Tedesco e gli altri componenti del Coordinamento comunale concordammo le mie dimissioni dall’Assessorato al Bilancio.

Avete capito bene. Tedesco insieme agli altri mi spiegò che era una operazione politicamente conveniente: An avrebbe mantenuto gli Assessorati ai LLPP ed al Personale e rafforzato il ruolo del ViceSindaco con nuove deleghe.

“Più di quello che hai fatto al Bilancio, non si può fare ? mi venne detto ? farai ancora meglio alla guida di una delle aziende di Servizi Pubblici che te stesso hai progettato”.

Ricordo alla fine della riunione, i volti cupi si sciolsero in grandi sorrisi e apprezzamenti.

“Qualcuno” mi diede addirittura la mano davanti a tutti, per complimentarsi pubblicamente.

“Ti sei comportato, come al solito, da gran Signore”, aggiunse qualcun altro.

Capito di chi parliamo? Ma non ci interessa, cari amici.

Lasciamo volentieri al loro destino tutti quelli che hanno abbandonato il Partito in un momento di grande difficoltà, augurandogli grandi fortune e successi.

A dire il vero prima vorrei ringraziarli pubblicamente, come ringraziavo da ragazzino quelli che se ne andavano quando si perdeva giocando a pallone.

Li ringrazio perché ci hanno mostrato tutto quello che un “Uomo di Destra” non deve essere.

E’ una grande lezione.

In realtà erano in molti ad aspettarsi un atteggiamento del genere. Ma non avevo mai voluto credere a quelli che mi dicevano che al Partito non avremmo più visto alcune persone dopo la caduta della Giunta.

Lo sapevamo quindi ma il rammarico è grande lo stesso.

Sapevamo tutti che quando si ospita un passeggero estemporaneo e lo si fa viaggiare in prima classe, senza un valido motivo e senza fargli pagare il biglietto, non ci si ritrova un compagno di viaggio che capisce la fatica ed il sacrificio di quelli che gli hanno permesso di sedere in quel posto.

Probabilmente si crea un passeggero spocchioso che ti guarda dall’alto in basso senza averne titolo o motivo.

Alla prima difficoltà salterà giù, sputando nel piatto in cui altri, rinunciando al proprio, gli avevano offerto anche da mangiare ?

Tutto questo non dovrà mai più ripetersi in Alleanza Nazionale.

Ma occorre ringraziare di nuovo.

Nei momenti difficili, aggravati da queste “prodezze”, ci si ritrova.

Si ritrova la gente per bene, di carattere. Si impara a soffrire e temprare il carattere cementandolo con la passione, con il cuore. Il grande cuore del popolo di Destra.

Dobbiamo costruire, per tutti quelli che ci hanno preceduto e per quelli che seguiranno, un grande Partito orgoglioso dei suoi valori e della sua gente.

Saremo in pochi o saremo minoranza?

Meglio. Non ci occorrono ViceSindaci? ma uomini.

Ps. Il biglietto è rimasto da pagare e non è una metafora ? paghiamo noi non è un problema. Lo abbiamo sempre fatto.
Civitavecchia 28/7/2005 Salvatore Andrea Renda

ESTRATTO DA TRCGIORNALE

Renda, attacco frontale a Tedesco