“Si sapeva già da due settimane che ci sarebbe stata la festa,- ad affermarlo uno dei giovani invitati al Rave party che sta facendo infuriare il Paese, in un video pubblicato da Repubblica – non si sapeva ancora dove, perché le coordinate vengono inviate quando è completo il montaggio dell’impianto acustico. A me sono arrivate il 13 agosto a mezzanotte e le ho prontamente girate al comando dei carabinieri di Pitigliano”. Questa volta il ragazzo, abituato a questi raduni “la mia prima festa a sette anni in Repubblica Ceca con i miei genitori” non accetta l’ invito, ma decide di collaborare con le forze dell’ ordine, “mi sono distaccato dal movimento , soprattutto In questo preciso momento storico. Parte sempre tutto dai social prima si usavano facebook e whatsapp ed ora telegraph, molto più selettivo, chiede maggiori informazioni e anche la foto. Ci sono gli organizzatori, crew, che vanno a montare aiutati da ragazzi della zona, per quanto riguarda l’ uso di droghe, questo è del tutto personale”.
Già da tempo si sapeva del rave party che ha radunato migliaia di persone da tutta Europa e qualcosa sicuramente non ha funzionato, ne è convinto anche il proprietario del terreno e imprenditore della Tuscia, Piero Camilli “Denuncio tutti. La mia azienda sta subendo gravi danni – ha commentato – vedendo questa situazione mi vergogno di essere italiano. Non è possibile che nessuno sapesse ciò che stava per accadere, ci sono state gravi mancanze, qualcuno dovrà assumersene la responsabilità”.