Il quotidiano è entrato in possesso di documenti che dimostrano la volontà del Ministero degli Interni di non bloccare l’evento
VALENTANO – Questa mattina il quotidiano La Verità offre una chiave di lettura sul rave party di Ferragosto svoltosi sulle sponde del laghetto di Mezzano inedita.
Due pagine di inchiesta dove sono riportate tutte le trasmissioni avvenute tra le forze dell’ordine a cavallo del 13 e 14 agosto e si legge: “C’è una nota della prefettura di Viterbo sul tavolo di Bruno Frattasi- scrive Amadori – capo di gabinetto del ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, che farà molto discutere.
Riguarda la genesi dell’ormai tristemente famoso rave party che si è svolto sulle rive del lago di Mezzano tra il 13 e il 19 agosto. La Procura della città dei Papi, guidata da Paolo Auriemma, è in
attesa dell’informativa conclusiva sui fatti stilata dalla Questura. Nel frattempo noi, grazie a fonti ministeriali, abbiamo intercettato la nota prefettizia che svela come quel party, a cui parteciparono migliaia di amanti della musica elettronica e (anche) delle droghe, non sia stato un evento inaspettato e iniziato dal nulla. Anzi era stato monitorato e qualcuno, tra le forze dell’ordine, aveva provato pure a chiedere il blocco dell’afflusso di mezzi che, incolonnati, si
stavano dirigendo dalla zona di Orbetello verso il luogo del rave, a cavallo tra Toscana e Lazio. Ma i militari avrebbero ricevuto come risposta che l’indicazione era quella di «monitorare il traffico e non di bloccarlo». Un ordine che, come vedremo, sarebbe arrivato da Roma.
Il fatto che l’emergenza sia scattata nel ponte di Ferragosto non ha aiutato. Infatti sembra che nelle rispettive sedi non ci fossero né i questori (i referenti locali per l’ordine e la sicurezza pubblici) di Grosseto (Matteo Ponziani) e Viterbo (Giancarlo Sant’Elia), né il prefetto di Grosseto, la neonominata (il 9 agosto scorso) Paola Berardino, figlia di Francesco Berardino (ex segretario generale del Cesis ed ex capo segreteria del capo della Polizia) e moglie del prefetto di Roma Matteo Piantedosi. A sostituirli i vicari. L’unico che pare non si fosse allontanato per le ferie era il
prefetto di Viterbo Giovanni Bruno, ma anche il suo ufficio sarebbe stato informato a cose ormai compiute.”
Leggi l’articolo completo sul sito de “La Verità”.