PERUGIA – Il casello di Orte rappresenta la prima e più importante porta di accesso dalla A1 in Umbria, per il traffico proveniente dalla Capitale e dal Sud Italia in generale, ma anche verso la città di Viterbo ed il suo territorio.
Accade di frequente che l’attuale struttura non riesca a smaltire il traffico con situazioni che si ripetono da molti anni creando forti ritardi e situazioni di pericolo. Il fenomeno si verifica ormai con notevole frequenza.
Questa situazione costituisce un deterrente per i molti turisti in più che potrebbero venire in Umbria per i numerosi eventi che vi si svolgono, anche di livello molto elevato, ma costituisce un freno anche per moltissimi romani che potrebbero decidere di venire ad abitare in Umbria scegliendola come propria residenza abituale o di svago. Costituisce troppo spesso come una sorta di forca caudina che frena la libertà di movimento e lo sviluppo di relazioni culturali, sociali, economiche. Si parla di questo problema da molti anni senza che sia stato affrontato in modo adeguato ed oggi la Regione dell’Umbria, anche su sollecitazione di molti cittadini ed operatori economici, apre un confronto formale con la Società Autostrade chiedendo di ampliare il numero degli stalli e con l’ANAS cui chiediamo di metter mano con urgenza ad uno studio di fattibilità per fluidificare le strade di accesso al casello, eliminando file e pericoli connessi. Oltretutto a nulla serve abbonarsi al Telepass da parte degli automobilisti, per di più a pagamento, quando il diritto ad un passaggio veloce viene vanificato dalle strutture incapienti di accesso.
Pur facendo parte amministrativamente della Regione Lazio, quel casello come noto si trova immediatamente al di là del confine regionale, riteniamo non più rinviabile affrontare definitivamente il problema che condiziona pesantemente gli interessi dell’Umbria.
Nel caso di ingorghi, dal lato laziale, molti automobilisti provenienti da Viterbo che intendono entrare in autostrada si incolonnano in discesa in attesa di poter entrare nell’area antistante il casello, mentre coloro che rientrano in Umbria procedono in corsia di sorpasso in discesa e curva coperta con il serio rischio di trovare veicoli fermi sulla propria corsia. Ancor più frequente ed imponente è il fenomeno che si verifica dalla parte umbra dove si creano file di chilometri soprattutto quando ci sono eventi che attirano dalla Capitale migliaia di turisti che la sera rientrano nelle proprie abitazioni. A volte la doppia fila arriva sul Raccordo Terni- Orte ben oltre Narni ed inizia a formarsi sulla E45 sotto Sangemini. I problemi poi aumentano in modo esponenziale quando si debbono effettuare lavori di manutenzione.
E’ per questo che abbiamo aperto formalmente un confronto con tutti gli interlocutori, dalla Società Autostrade all’ANAS, affinchè si possa aprire un tavolo per riorganizzare finalmente in modo razionale il traffico di interscambio che interessa le due Regioni e gli stessi Comuni di confine a cominciare da quelli di Orte, Narni e Terni.
Enrico Melasecche
Assessore infrastrutture e trasporti Regione Umbria