Dopo il maxi stralcio con giudizio immediato per il presidente della commissione dall’indagine emergono nuovi elementi
ALLUMIERE – “L’affare si ingrossa” e nei guai, questa volta, c’è finita una candidata vincitrice del concorsone “win for life”.
Indiscrezioni non smentite dagli inquirenti parlano di un’intensa attività di captazioni ambientali e telefoniche che avrebbero “incastrato” e trasformato da vittima a indagata, una signora/ina che il il famoso concorso l’ha vinto regolarmente.
La sua posizione è stata esaminata perché inspiegabile. La donna ha rifiutato chiamate importanti giunte da più parti compresa la Regione Lazio.
Perché pur avendo un lavoro precario e lontano da casa (lei è di Allumiere ma lavora sul litorale) non avrebbe accettato quelle chiamate?
Dove voleva andare a lavorare? Cosa ha scritto o detto per finire nei guai con un’accusa pesante come la tentata estorsione?
La donna, secondo gli ambienti solitamente ben informati, avrebbe tenuto una condotta che gli inquirenti hanno ritenuto grave nei confronti di qualcuno della commissione o del sindaco di Allumiere, Antonio Pasquini. Potrebbe aver minacciato azioni nei loro confronti se non veniva esaudita la sua richiesta.
Di quali informazioni potrà mai essere a conoscenza questa candidata tanto da usarli per “ricattare” un posto ben preciso?
Nei prossimi giorni avremo un quadro più completo su questa vicenda che non finisce mai di riservare sorprese.
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