TARQUINIA – “Il consiglio esprima la sua totale contrarietà contro ogni totalitarismo, dal nazismo al comunismo e dal fascismo allo stalinismo e bolscevismo”: a Tarquinia Riglietti presenta una mozione.
“È indifferibile ed urgente assumere ogni iniziativa volta a contrastare i fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza in tutte le loro manifestazioni di tipo razziale, etnico-nazionale, religioso, politico e sessuale”: inizia così il testo della mozione presentata al presidente del Consiglio comunale di Tarquinia da parte del consigliere Alberto Riglietti.
Una proposta di deliberazione che, nell’intenzione del firmatario, vuole impegnare il sindaco e l’amministrazione comunale “a esprimere la sua totale adesione morale e politica ai principi contenuti nella risoluzione europea contro ogni totalitarismo e a trasmettere la mozione al Presidente del Consiglio”, oltre che “a celebrare il 23 agosto come la Giornata europea di commemorazione delle vittime dei regimi totalitari e a sensibilizzare le generazioni più giovani per il tramite del coinvolgimento di tutte le scuole di ogni ordine e grado del territorio” e infine “a promuovere la documentazione del tragico passato totalitario per le vicende che hanno concretamente interessato il territorio comunale ed ad affermare la cultura di una memoria condivisa che respinga i crimini dei regimi nazisti, comunisti, fascisti, stalinisti e bolscevichi e di altri regimi totalitari e autoritari del passato”.
“Per fronteggiare efficacemente la crescente spirale di odio, intolleranza, razzismo e antisemitismo, cui si sta assistendo negli ultimi anni, – spiega Riglietti nel testo della mozione – si ritiene assolutamente necessario avviare e rafforzare un’intensa attività di sensibilizzazione per mantenere vivo il ricordo delle tragiche vicende, che hanno interessato la storia, anche più recente, delle nostre Nazioni, anche al fine di «onorare la memoria delle vittime dei regimi totalitari e autoritari» e gettare le basi per una «riconciliazione fondata sulla verità e la memoria»”.
“Proprio la “memoria condivisa” – continua – ed una lettura non faziosa o frazionata della storia e delle tragedie sanguinarie determinate dai totalitarismi del secolo scorso e di quelli attuali può consegnare alle generazioni un clima di unanime, sincera, non faziosa condanna senza appello di ogni forza di razzismo, di intolleranza, di odio e di violenza. La metabolizzazione del male, perché non si ripeta, necessita di una memoria sofferta e condivisa, abbandonando letture unilaterali e faziose della storia, giustificazionismi inaccettabili o, peggio ancora, un uso politico della storia stessa”.