CIVITAVECCHIA – Tutti a giudizio gli imputati del processo per l’appalto dei rifiuti ed il rifacimento del lungomare di Montalto.
Oggi ha preso il via oggi l’udienza preliminare scaturita dall’inchiesta sull’appalto del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti a Montalto di Castro più volte prorogato, e i lavori di rifacimento del lungomare Harmine.
Una maxi inchiesta sfociata con 18 avvisi di garanzia notificati il 19 gennaio 2018 dalla Procura di Civitavecchia nei confronti di 14 persone fisiche e quattro società (Energeticambiente, Aimeri Ambiente, Ditta Lanzi e Consorzio Comonsi).
Per il gup Paola Petti tutti dovranno andare a processo con la prima udizienza fissata per il 7 luglio 2022. Tra questi anche il sindaco di Montalto di Castro Sergio Caci e l’assessore ai Lavori pubblici Giovanni Corona. Quattordici i capi d’imputazione.
Sulla questione rifiuti vengono contestate oltre ad anomalie nelle proroghe anche nel modo in cui si è arrivati a formulare il bando finale della nuova gara oltre all’aumento delle tariffe.
Per quanto riguarda i lavori del Lungomare Harmine invece i reati riguarderebbero false attestazioni di fine lavori e l’utilizzo di materiali di qualità inferiore a quella richiesta nel capitolato d’appalto. I fatti risalgono agli anni 2016-2017 con i sostituti procuratori di Civitavecchia, Valentina Zavatto e Alessandro Gentile che avevano richiesto il rinvio a giudizio, per i reati che vanno a vario titolo dalla turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, all’induzione indebita a dare o promettere utilità, all’abuso d’ufficio, falso ideologico e truffa aggravata. Richiesta oggi accolta dal giudice per le udienze preliminari.
Il sindaco di Montalto di Castro, Sergio Caci, ha scritto come suo solito sui social spiegando la propria posizione:
Oggi si è tenuta, dinanzi al Gup presso il tribunale di Civitavecchia, l’udienza preliminare per accuse su fatti risalenti al 2017, noti alle cronache ormai da tempo.Il materiale prodotto, impressionante per numero di pagine, intercettazioni ambientali e telefoniche, era onestamente molto difficile da esaminare in questa fase. Deduco che questo abbia indotto il giudice, che mi sembra aver accolto positivamente le difese di tutti, a voler comunque delegare ad altro collegio esaminante atti e fatti.Accetto questo ulteriore passaggio con l’ottimismo di sempre, consapevole che dalla documentazione prodotta si evince che, in ogni mia azione, ho sempre agito nell’interesse del comune e dei cittadini e mai per miei scopi personali.