Oggi sopralluogo presso la struttura di presidente e segretario generale. Musolino: “Prendiamo atto di come non siano stati rispettati gli obblighi assunti dalla Konig. E’ il momento di assumere decisioni concrete nell’interesse pubblico”
CIVITAVECCHIA – L’Adsp ha avviato il procedimento di decadenza dalla concessione demaniale del cantiere ex Privilege alla società Konig srl.
Oggi pomeriggio il presidente Pino Musolino, insieme al segretario generale Paolo Risso e ad alcuni dirigenti e funzionari dell’ente, ha effettuato un sopralluogo nella struttura per verificare de visu lo stato del cantiere e l’ottemperanza a quanto previsto nel piano economico finanziario e nel cronoprogramma, sulla base dei quali era stata concessa l’autorizzazione al subingresso nella concessione dopo il fallimento della Privilege Yard srl.
Il cronoprogramma fissava infatti al 25 ottobre l’avvio delle lavorazioni presso il cantiere e anche ad inizio settembre l’Adsp, dopo innumerevoli richieste di adempiere agli obblighi assunti, aveva nuovamente chiesto alla società di trasmettere idonea documentazione comprovante l’esistenza, all’interno delle aree assentite in concessione, di una stabile struttura produttiva con almeno 30 unità lavorative, così come indicato nel piano industriale e di sviluppo economico-finanziario presentato con l’istanza di subingresso. L’unico addetto presente oggi, oltre a mostrare lo stato dei luoghi, ha dichiarato che attualmente gli addetti della Konig assunti per il cantiere del porto di Civitavecchia sarebbero 2.
“In seguito all’accesso odierno – dichiara il presidente Musolino – abbiamo purtroppo dovuto prendere atto di come la situazione non sia cambiata neppure dopo il formale avvio del procedimento di decadenza della concessione, comunicato già lo scorso 13 ottobre. E’ arrivato il momento di prendere decisioni concrete anche per quanto riguarda questa vicenda. Le aree e i manufatti in concessione sono di altissimo pregio e con enorme potenziale di sfruttamento economico per svariate possibili attività relative alla logistica, oltre che alla cantieristica e non è possibile, né accettabile, che tali aree rimangano inattive e improduttive. Proprio per la sua importanza e rilevanza, visto che si parla di oltre 100.000 metri quadrati nel cuore del porto commerciale, ho seguito con la massima attenzione la vicenda fin dal mio insediamento. Ho concesso alla Konig, anche in considerazione dell’emergenza Covid, 10 mesi di tempo per dare un segnale concreto rispetto agli impegni assunti al momento del rilascio dell’autorizzazione di sub-ingresso. Ora ritengo che nell’interesse pubblico, l’Adsp che rappresento abbia non solo il diritto, ma il dovere di procedere a riacquisire quelle aree e quel compendio per sfruttarne il grande potenziale”.