CIVITAVECCHIA – Altri tre giorni di sciopero per i lavoratori di Minosse che incroceranno le braccia da lunedì a mercoledì, con presidi lunedì di nuovo fuori i cancelli della centrale Enel di Tvn e martedì sotto l’Autorità di sistema portuale. Authority che ieri ha ospitato una riunione – promossa proprio dal presidente Pino Musolino – alla presenza di Enel, l’impresa Minosse con Maurizio Iacomelli e Gino Capponi, Filt Cgil e Usb ed una rappresentanza di lavoratori.
«Un primo passo in avanti rispetto alla situazione attuale che stiamo vivendo – ha spiegato il segretario della Filt Cgil Alessandro Borgioni – un incontro nel corso del quale è stata ribadita la necessità di concretezza e di risposte. Continuiamo sulla strada dello sciopero pronti ad alzare il tiro». Lo ha confermato anche Roberto Bonomi, segretario dell’Usb.
«Non abbiamo registrato aperture da parte di Enel – ha sottolineato – abbiamo chiesto nel frattempo che si possa far slittare di un anno il nuovo contratto che entrerebbe in vigore dal 1 gennaio». Contratto che prevede 11 esuberi ad inizio 2022 e altri 7 a gennaio 2023. La richiesta di revisione dei termini del contratto poggia su una movimentazione del carbone aumentata rispetto alle previsioni. Anche la stessa Minosse ha chiesto di rivedere la tempistica, facendo slittare il contratto di un anno.
«Ad oggi, senza risposte – ha spiegato Iacomelli – siamo costretti a far partire la solidarietà il 1 gennaio; e questo significa chiudere entro il mese le procedure. Oggi navighiamo a vista: da un lato è necessario tamponare l’emergenza, dall’altro però occorre programmare il futuro con alternative concrete». Iniziative che passano, ad esempio, dalla logistica. Al momento la preoccupazione resta; bisognerà attendere i prossimi giorni per capire se la vertenza possa rientrare o meno.