Concorsopoli Allumiere – Indagato per favoreggiamento l’ex portavoce del sindaco Tedesco, Massimiliano Magrì

Alla firma del Gip ci sarebbe altre richieste di iscrizione ma la maggior parte dei candidati interrogati hanno confessato di aver avuto prima le domande. Intanto Chiara Colosimo attacca il presidente del X Municipio di Roma

ALLUMIERE – L’inchiesta sul concorsone “win for life” che effettuato dal Comune di Allumiere e che ha permesso l’assunzione illegittima di decine di persone continua in modo incessante.

Mentre in questi giorni si stanno svolgendo le perizie tecniche sui telefoni cellulari sequestrati ad alcuni candidati, alla presenza anche dei periti di parte, è notizia ufficiale del primo “vincitore” iscritto per favoreggiamento sul registro degli indagati.

Si tratta di Massimiliano Magrì (nella foto con la giornalista Alessandra Sardoni), all’epoca dei fatti portavoce ex articolo 90 del sindaco di Civitavecchia, Ernesto Tedesco.

Magrì, tra le altre cose, è tra i pochi sotto la lente d’ingrandimento degli inquirenti, ad aver superato brillantemente tutte le prove, dalla preselezione a quella scritta e orale.

Fu tra i primi ad essere interrogato dagli inquirenti ed ha sempre negato ogni suo coinvolgimento. Secondo gli inquirenti, però, ci sarebbe diverse telefonate tra lui ed alcuni membri della commissione d’esame.

Inoltre, ad aggravare la sua posizione la deposizione del dirigente del Comune di Civitavecchia che avrebbe raccontato l’anomalia del cambio di assunzione a cavallo della vigilia di Natale dello scorso anno.

Nell’arco di poche ore fu assunto dal Comune di Civitavecchia, licenziato ed assunto alla Regione Lazio dove al momento si trova collocato nell’ufficio stampa e comunicazione del Corecom.

L’accusa di favoreggiamento perché, secondo gli inquirenti, non avrebbe raccontato la verità in sede di sommarie informazioni.

Che Massimiliano Magrì potesse aver avuto contatti con membri della commissione potrebbe essere stato anche del tutto normale, visto il ruolo ricoperto in Comune a Civitavecchia. Non solo, anche il legame di amicizia con uno dei membri della commissione è cosa nota in città. C’è da capire cosa possa aver spinto gli inquirenti ad adottare questa iniziativa al di là dei rapporti personali che comunque potrebbero non dimostrare fino in fondo responsabilità del diretto interessato visto che, giova ricordarlo, è sempre stato tra i primi in tutte le prove.

Il nome di Massimiliano Magrì però è solo il primo di una lunga serie. Adesso sono al vaglio altre posizioni. Sembrerebbero aver avuto una sorta di “lasciapassare” tutti quelli che alla fine hanno deciso di collaborare con l’autorità giudiziaria e che, grazie proprio alla loro fattiva disponibilità, potrebbero veder salvo anche il proprio posto di lavoro.

Chiara Colosimo presidente della Commissione Pubblicità e Trasparenza della Regione Lazio

Nelle prossime ore potrebbero esserci altre novità ma, nel frattempo, la consigliera regionale Chiara Colosimo è tornata pesantemente sull’argomento.

“La mancanza di dignità del Partito Democratico non conosce limiti. La decisione del neo presidente del X Municipio, Mario Falconi, di affidare un assessorato ad Antonio Caliendo, marito di una neo assunta in Regione attraverso la famigerata concorsopoli di Allumiere è l’ennesima dimostrazione che il partito del presidente Zingaretti è implicato fino al collo in questa vergognosa vicenda. Ci aspettiamo a questo punto una netta presa di posizione del segretario Letta. Non vorremmo che anche lui, invece, come già sta accadendo nella commissione trasparenza in consiglio regionale, cerchi goffamente di prendere tempo pur di non affrontare la questione. I cittadini del Lazio non meritano di essere umiliati ulteriormente”.  È quanto dichiarato dal consigliere regionale di Fratelli d’Italia, in una nota diffusa alla stampa.

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