ROMA – “Quanto da me denunciato nei mesi scorsi riguardo le criticità in cui versano i presidi sanitari della ASL RM5 trova ora sostegno anche nei dati riportati in un comunicato stampa del Tribunale del Malato di Subiaco-Tivoli, dimostrando il fallimento di quell’azienda sanitaria e di conseguenza quello della Regione Lazio, in materia di sanità pubblica”. Lo dichiara Francesca De Vito, consigliera del Gruppo Misto in Regione Lazio“I piccoli ospedali, specialmente quelli montani, in base a quanto specificato nello stesso comunicato, sono stati depotenziati fino ad avere un numero di posti letto, per situazioni critiche, tre volte inferiore al fabbisogno dei cittadini. In particolare – prosegue – l’ospedale Angelucci di Subiaco, da me visitato lo scorso settembre, risulta avere delle enormi potenzialità purtroppo non utilizzate per mancanza di personale medico e paramedico in servizio.
La struttura è decisamente ben tenuta e custodisce macchinari altamente tecnologici che non possono però essere utilizzati perché non c’è nessuno che lo sappia fare”
“Aggiungo che la metà del nosocomio viene occupata da una Residenza per l’Evoluzione delle Misure di Sicurezza, quelle strutture che per definizione non dovrebbero somigliare ad un ospedale, tantomeno essere situate al loro interno, non si capisce quindi perché si portino avanti lavori di ampliamento della Rems a discapito dell’ospedale e contemporaneamente si porti avanti l’edificazione del Nuovo Ospedale Tiburtino vicino Tivoli dove, secondo il piano regionale 2021-2023 dovrebbero venire realizzati 347 posti letto per un costo di oltre 200 milioni di euro, depotenziando le strutture esistenti”.
“Tutto questo lascia sconcertati e francamente rimane difficile comprendere quale sia il Piano della Regione per salvaguardare in egual misura la salute di tutti i suoi cittadini, in particolar modo quelli che vivono a ridosso dei distretti socio-sanitari montani. Solo qualche mese fa i colleghi del Movimento 5 Stelle, che ora siedono in Giunta con il PD, ricordavano la loro proposta di aumentare gli Ospedali Montani per rispondere alle esigenze dei cittadini e risolvere i problemi di coloro che vivono una condizione di marginalità o isolamento. Mi auguro che siano ancora di questo parere. Forse anche all’interno della Giunta Regionale – conclude – la confusione è tanta ma a farne le spese sono sempre e soltanto i cittadini che vedono allontanarsi sempre più il diritto a ricevere cure adeguate e ad accedere alla sanità pubblica”.