Perugia – Gli anarchici pronti ad agire: “Contro lo Stato e senza eccezioni: colpire le persone o colpire le cose?”

PERUGIA – “Contro lo Stato e senza eccezioni: colpire le persone o colpire le cose?”. E’ questo un passaggio di uno scritto pubblicato sulla rivista clandestina anarco-insurrezionalista ‘Vetriolo’, il cui primo numero venne pubblicato a Milano nel 2017.

Il dettaglio emerge dalle indagini che hanno portato oggi ad una misura cautelare nei confronti di 6 persone emessa dal gip di Perugia. Inchiesta nata nel capoluogo lombardo e coordinata anche dal capo del pool antiterrorismo milanese Alberto Nobili e dal pm Piero Basilone e condotta dal Ros dei carabinieri. Dagli accertamenti risulta che gli anarchici inneggiavano al compimento di attentati.

L’inchiesta, portata avanti col coordinamento della Procura di Perugia, era nata a Milano a seguito degli accertamenti eseguiti in un’altra indagine. Il ‘numero zero’ del ‘Vetriolo’ venne pubblicato nel capoluogo lombardo nel febbraio 2017 dopo che era stato pianificato già tra la primavera e l’autunno del 2016, perché il gruppo voleva ‘alzare il tiro’ non soddisfatto della precedente rivista ‘Croce nera anarchica’, perché non inneggiava all’anarco-insurrezionalismo e alle azioni violente, agli attentati contro giornalisti, forze dell’ordine, istituzioni e magistrati, cosa che, invece, venne fatta nelle 5 edizioni pubblicate in 3 anni del nuovo foglio clandestino.

La presunta associazione a delinquere, composta da 6 persone, tra cui almeno una già condannata a Torino, poi si è spostata a Perugia. “Scegliamo la strada non certo la più semplice della distruzione totale di ogni forma e struttura di dominio esistente”, era scritto in un altro passaggio pubblicato sul periodico clandestino.

Destinatari dei provvedimenti, fondati sulle risultanze delle indagini coordinate dalle procure di Milano e Perugia con la supervisione della procura nazionale antimafia e antiterrorismo, sono sei soggetti – due quelli arrestati, il 54enne pescarese Alfredo Cospito (già detenuto) e il 34enne spoletino Michele Fabiani -, gravemente indiziati di reati di istigazione a delinquere e istigazione a delinquere aggravata dalle finalità di terrorismo e di eversione dell’ordine democratico.

La rivista ‘Vetriolo’

L’operazione – denominata ‘Sibilla’ – ha riguardato un presunto gruppo di anarchici-insurrezionalisti che fanno riferimento alla Fai, Federazione anarchica informale. In particolare avrebbero istigato al terrorismo e all’eversione dell’ordine democratico attraverso un organo d’informazione clandestino, la rivista ‘Vetriolo’ distribuita a livello nazionale dal 2017.

«Natura violenta»

In Umbria la base della Fai sarebbe presso il ‘Circolaccio anarchico’ di Spoleto. Fra gli articoli di ‘Vetriolo’ finiti nel mirino degli inquirenti ci sono quelli riconducibili ad Alfredo Cospito, ritenuto l’ideologo della Fai, e ad altri soggetti. Pubblicazioni che, oltre al proselitismo, conterrebbero anche l’invito ad attaccare «lo Stato ed il capitale». Una forma di istigazione che, secondo gli inquirenti, si sarebbe realizzata in diversi episodi di danneggiamenti, scritte murali ed attentati avvenuti dall’ottobre del 2017 in poi. Da qui l’ipotesi che la natura del gruppo sia anche violenta, specie nei confronti delle forze dell’ordine. Nel contesto dell’operazione sono stati anche sequestrati ed oscurati due siti web utilizzati per diffondere i contenuti della rivista.


La nota della procura

Di seguito la nota diffusa dalla procura di Perugia: «Le misure emesse sono, in particolare, una custodia cautelare in carcere, una agli arresti domiciliari e quattro obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria congiunti all’obbligo di dimora. Le indagini che hanno portato all’odierna misura cautelare – spiega la procura -, hanno permesso di documentare l’operatività di un gruppo di anarco-insurrezionalisti avente base presso il ‘Circolaccio anarchico’ di Spoleto, luogo di aggregazione ove veniva discussa e approfondita e successivamente diffusa la dottrina ‘federativista anarchica’.

La circolazione di tali idee era favorita dalla diffusione della rivista clandestina ‘Vetriolo’, distribuita a livello nazionale a partire dal febbraio 2017, ove sono stati pubblicati articoli riconducibili ad Alfredo Cospito, ideologo della Federazione anarchica informale, e ad altri soggetti appartenenti al medesimo circuito eversivo, il cui contenuto – oltre a quella di propaganda e di proselitismo – è stato ritenuto integrare istigazione alla commissione di delitti non colposi contro la personalità dello Stato.

Fin dal primo numero pubblicato (il numero 0), infatti, gli estensori avevano chiarito che loro intento non era solo quello di fare un ‘giornale di denuncia di fatti particolarmente gravi’ ma di far ripartire ‘l’attacco allo Stato e al capitale’. In tale ottica, si è ritenuto di poter leggere una serie di danneggiamenti e attentati registrati a partire dall’ottobre 2017, che sono stati rivendicati da gruppi rientranti nell’anarco-insurrezionalismo e dimostrativi dell’esistenza di un movimento violento, potenzialmente interessato e recettivo rispetto ai messaggi provenienti dalla rivista ‘Vetriolo’.

Su alcuni di questi episodi le indagini hanno consentito di raccogliere elementi probatori anche relativi alla divulgazione sul web di documenti in chiave anti-carceraria, antimilitarista, di solidarietà ai detenuti e di istigazione alla violenza nei confronti delle forze armate dello Stato, oggetto di vilipendio anche attraverso scritte murali.

Contestualmente alle misure cautelari, sono state eseguite numerose perquisizioni su tutto il territorio nazionale. Inoltre è stata data esecuzione ad un provvedimento di sequestro preventivo emesso dal gip di Perugia, per l’oscuramento di due siti internet utilizzati dal gruppo indagato per diffondere, anche nel web, i contenuti istigatori della rivista clandestina.

Le indagini condotte dal Ros – conclude la nota – si inseriscono in una più ampia strategia di contrasto alle manifestazioni eversive condotta dall’Arma dei carabinieri su tutto il territorio nazionale, volta alla identificazione di presenze e disarticolazione di strutturati gruppi violenti».

Sofia Gianlorenzo