Civitavecchia – Pd a congresso, Giannini: cinque punti per rilanciare il partito

CIVITAVECCHIA – Appuntamento domani e domenica con il congresso del Partito Democratico di Civitavecchia, con gli iscritti che saranno chiamati a scegliere la guida: da un lato l’uscente Stefano Giannini, pronto a ricandidarsi per continuare il percorso già intrapreso da due anni a questa parte, dall’altro Piero Alessi, storico esponente del partito.

“Ritengo di aver trovato un Partito con molte difficoltà e di essere riuscito a riportarlo a vita nuova – spiega Giannini – la Festa de l’Unità, tenutasi pochi mesi fa, credo sia stata l’emblema di due anni in cui abbiamo faticosamente riallacciato i rapporti con associazioni, sindacati, forze imprenditoriali, lavoratori, forze politiche e civiche.

Due anni in cui il Partito è stato al centro della sfida contro la pandemia, riuscendo ad essere centrale nella partita dei ristori per Civitavecchia ed il suo Porto, così come nelle decisioni strategiche in cui il Governo ha quantomeno valutato le nostre opinioni, facendo scelte di alto profilo per la guida di postazioni strategiche per il nostro territorio.

Due anni in cui il Partito ha fatto sentire la sua voce, sempre chiara nell’opposizione alla fallimentare Giunta Tedesco.

Due anni di iniziative politiche di profilo nazionale, regionale e locale, volte a definire la posizione del Partito e la sua dimensione rispetto alle tematiche che lo riguardano, rappresentando sempre il campo in cui ha scelto di stare: un campo democratico, di centro sinistra, europeista, riformista e dalla parte della scienza sempre e comunque.

Consapevole vi siano resistenze alla mia conferma, soprattutto tra le risorse che hanno fatto la storia del Partito, non posso esimermi dall’affrontare questa sfida, qualunque sarà l’esito. Intanto perché non bisogna mai temere la verità, quale che sia, e se ci sono diversi modi di vedere il Pd nella nostra città, che siano espressi in maniera chiara.

Secondo poi perché credo che un ritorno al passato sia un errore che non danneggerà me, poiché ritengo di poter esercitare la mia funzione a prescindere dal ruolo che ricopro, ma potrebbe danneggiare il Partito, qualora il cambio al vertice significhi discontinuità su alcuni temi”.

Cinque, in particolare, quelli elencati da Giannini:

1. Prosecuzione inflessibile della battaglia contro nuove Centrali a Civitavecchia, anche se questo deve significare una lotta aperta contro il Partito stesso ai livelli più alti.

2. Fine dei trasformismi e di accordi con personaggi e forze politiche che, ad ogni elezione e senza vergogna, cambiano coalizione per continuare a banchettare sulla nostra città. Il Pd sia coerente e trasparente.

3. Fine di scelte di candidature calate dall’alto, individuate tra pochi eletti non alla luce del sole. Senza una sintesi unitaria le Primarie siano la stella polare.

4. Dialogo aperto con forze politiche e civiche che si riconoscono nel campo del centro sinistra, europeista, riformista, incondizionatamente dalla parte della scienza.

5. Costruzione di un programma innovativo, basato su una nuova politica energetica rinnovabile (si prosegua sull’eolico offshore), su uno sviluppo portuale che guardi alla logistica ed alle merci e non più soltanto sull’aspetto croceristico, che valorizzi le risorse culturali e naturalistiche del nostro territorio, che valuti insieme al tessuto imprenditoriale, commerciale, delle forze sindacali e dei professionisti nei vari settori, i percorsi di sviluppo per rilanciare Civitavecchia, in un tavolo permanente con Governo, Regione e Città Metropolitana, nella consapevolezza che non esiste futuro nell’isolamento della nostra città.

“Chiaramente l’azione politica non può esaurirsi in questi soli 5 punti – ha concluso il segretario uscente – ma che questi siano sottoscritti da chiunque sia il prossimo Segretario del PD, affinché rappresentino quantomeno la base per continuare il percorso di cambiamento e rinnovamento che, chiaramente, ha bisogno di ben più di due anni”.