Omicidio Angeletti, parla l’ex fidanzata viterbese: “Studiavamo insieme a Perugia, un ragazzo buono e determinato”

Il racconto dell’ex fidanzata Assunta rilasciato a La Nazione: “La mamma Anna era originaria di Perugia, il padre Roberto di Ponte Felcino”

PERUGIA – “Sono scioccata. Dario e io abbiamo avuto una storia durata quattro anni quando entrambi studiavamo all’Università di Perugia. Ucciso così…”. Assunta ha la voce rotta dalla commozione ma è come un fiume in piena. “Voglio ricordare a tutti quanto fosse bravo e determinato – dice –, ai tanti amici e ai parenti perugini, perché la sua famiglia, poi trasferitasi nel Lazio, era proprio originaria del capoluogo umbro”.
Assunta, originaria di Viterbo, laureata in Giurisprudenza e oggi funzionario ministeriale a Roma, non si capacita: “Ci eravamo rincontrati per caso un anno fa a Tarquinia: raccontarci le nostre vite era stato naturale.

Anche io ho due figli e condividere le nostre esperienze familiari e professionali era stato del tutto naturale”. E’ l’ ex fidanzata di Dario Angeletti a parlare al quotidiano La Nazione. “Da quella volta ci sentivamo ogni tanto al telefono, dovevamo rivederci, ma non c’è stato tempo purtroppo”. Assunta racconta poi come ha conosciuto Dario, era il 1986, lui studente di medicina a Perugia le fu presentato da una comune amica. Dario dopo un anno passerà alla facoltà di Scienze biologiche, sua grande passione.
La madre Anna Pasqualucci, perugina doc, biologa e docente di scienze naturali, e il padre Roberto Angeletti stimatissimo cardiologo. Medici anche due zii Vittorio, primario di anestesia a Perugia ed Enrico, primario del pronto soccorso all’ ospedale di Spoleto.

Dario aveva deciso di studiare a Perugia proprio perché lì erano le sue origini, il nonno un falegname di Ponte Felcino portava il suo stesso nome. Una mansardina in centro e tanti amici, a cui era rimasto legato anche una volta terminati gli studi. Dario amava la musica, suonava il sassofono e oltre il rock amava il mare.

“Come potevamo scappavamo alla Giannella dove i suoi avevano comprato una casa”.

Poi l’ incontro con quella che sarebbe diventata la moglie, conosciuta sempre a Perugia, una studentessa di veterinaria di origini tedesche con cui Dario ha costruito una bella famiglia a Tarquinia, fino al tristissimo epilogo che ha messo fine alla vita del professore, benvoluto da tutti per il suo carattere rispettoso e mite e tanto stimato professionalmente.