Viterbo – 5 giorni di chiusura per lo Chic, uno dei pochissimi locali cittadini

VITERBO – “E’ con profondo dispiacere e rabbia che sono qui a comunicare che allo Chic Viterbo è stata imposta la sospensione dell’attività da venerdì 28 Gennaio al primo Febbraio e la contestuale chiusura del locale.” inizia così lo sfogo social di Danilo Torrioni, proprietario di uno dei locali di quella che una volta era la movida viterbese, e oggi prova a fare del suo meglio.

Sono reo di aver contravvenuto l’Ordinanza Sindacale di deroga oraria per aver protratto la chiusura oltre l’orario consentito. Nello specifico non me la sono sentita di negare un amaro a dei miei clienti storici mentre nel locale io e i ragazzi provvedevamo alle pulizie. In quell’occasione apprendo che anche la deroga che mi era stata concessa a seguito del famoso “patto della notte” non era più in essere. Ho pagato le multe perché sono abituato che se si sbaglia si paga, ma in questo caso il prezzo da pagare con una chiusura di 5 giorni è un danno troppo grosso. Ho cercato invano di mettermi in contatto con un referente agli illustri palazzi comunali senza trovarne uno. Mi sarebbe piaciuto chiedergli perché sembra quasi provino gusto ad affossare definitivamente questa città alla quale di vivo è rimasto veramente poco. I luoghi di incontro per i ragazzi si stanno estinguendo come i panda in Asia. Abbiamo una città che non ha più nessun appeal neanche per i paesi della provincia. E questo accade perché chi ha il potere di cambiare le carte sul tavolo prova il gusto quasi sadico di mettere i bastoni tra le ruote in modo continuato alle attività che funzionano, senza concedere la minima attenuante davanti a un errore“.

Cinque giorni di chiusura è un prezzo troppo alto da pagare, per un locale che ha sempre rispettato le regole come afferma Torrioni, “Nessuno nota il personale di sicurezza che tutte le sere vigila sull’attività dello Chic Viterbo ,o il fatto che all’ingresso da sempre c’è una persona che controlla il green pass a chiunque varchi la porta del locale. Abbiamo passato tanti mesi obbligando i clienti ad alzarsi e abbassando la saracinesca alle 6 del pomeriggio e adesso che abbiamo la possibilità di lavorare,si continua col proibizionismo , leggi assurde e sanzioni a gente che, appunto, chiede solo di poter lavorare! Tutte le energie sono rivolte a creare regole restrittive e a sanzionare invece di trovare soluzioni che possano aiutare questa città a risollevarsi dopo le batoste che la situazione degli ultimi due anni ha dato”. Conclude l’ amaro  sfogo.

 

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