Allumiere – Omicidio Moroni, gli inquirenti olandesi: «Delitto a sfondo sessuale»

Sgomento nella piccola comunità dei Monti della Tolfa dove la famiglia è molto conosciuta anche per l’attività di ristorazione

ALLUMIERE – Sono stati i carabinieri di Civitavecchia ad aver ricevuto la prima informazione sulla morte di Paolo Moroni, l’ingegnere informatico di 42anni di Allumiere, piccolo comune della provincia di Roma, e da tempo residente in Olanda.

I militari dell’Arma, con la nota della Farnesina, hanno avuto l’ingrato compito di comunicare la tragica notizia ai familiari. Nessuno ancora sa realmente cosa sia successo se non che la morte è stata violenta.

La polizia di Amsterdam non dice quale «atto criminale» abbia provocato la morte di Paolo Moroni ma sui portali di informazione olandesi si parla di un movente e probabilmente anche sul possibile autore dell’omicidio. La pista è quella del delitto a sfondo sessuale e l’assassino avrebbe lasciato alcune tracce.

Gli agenti della polizia locale sono arrivati nell’appartamento, nel centro della città, di fronte alla banchina Voc, giovedì intorno alle  18.30 e i rilievi sono andati avanti per ore.

La polizia ha ricevuto giovedì pomeriggio la segnalazione da un amico di Moroni. L’uomo era molto preoccupato perché non riusciva a contattarlo da giorni. Il cellulare squillava a vuoto. Quando gli agenti sono entrati nell’appartamento, al quinto piano, hanno trovato il corpo senza vita dell’uomo. La scena non ha lasciato alcun dubbio sulla causa del decesso perché era quella di «un atto criminale».

L’appartamento di Moroni era stato recentemente ristrutturato e molti edifici circostanti sono ancora in costruzione o disabitati, una zona tranquilla.

La polizia olandese ha pubblicato un appello alla ricerca di testimoni in grado di riferire in merito a persone o veicoli estranei alla zona, notati nei giorni precedenti.

Nell’annuncio è stato fornito un indirizzo e un numero al quale fornire
elementi e mandare immagini anche in forma anonima.

Questo l’annuncio con all’interno l’articolo

Per i parenti «Paolo era sereno e tranquillo». Il fratello Ettore, proprietario del ristorante «Tramontana», locale molto conosciuto e frequentato che si trova sulla via Braccianese Claudia (che collega Civitavecchia con Tolfa e Allumiere), racconta che «era felice, perché gli avevamo appena spedito un divano che voleva mettere nella casa che si era comprato in una zona nuova di Amsterdam, davanti al porto».

Niente faceva pensare che fosse preoccupato dopo il suo ritorno l’8 gennaio scorso in
Olanda dove viveva da anni.

Paolo Moroni, ingegnere informatico 43enne, era un genio delle start-up, anche per
monopattini. «Delle app, in particolare», aggiunge il fratello.

«Con le belle giornate lo si vedeva spesso sulle scale con il computer a lavorare in smart working», racconta il sindaco, Antonio Pasquini. «Era il nostro fiore all’occhiello –
aggiunge – poteva essere un orgoglio italiano e internazionale», continua il primo cittadino dopo aver fatto visita ai familiari della vittima. «Sono persone davvero impagabili, si sono sempre spesi per chi sta peggio, anche durante il Covid, quando hanno messo a disposizione pasti gratuiti per i più bisognosi».

Già oggi è probabile che qualcuno della famiglia voli in Olanda per seguire da vicino le indagini e fornire ulteriori indicazioni agli investigatori e che, attraverso il proprio legale di fiducia, l’avvocato Bruno Forestieri, nomini un legale in Olanda che possa seguire le indagini, a cominciare dall’esame autoptico.

Non ci sarebbe nulla, nel passato di Moroni, che potesse portare ad una morte violenta, come quella ipotizzata da chi indaga. Nei prossimi giorni dovrebbe essere anche autorizzata l’autopsia che potrebbe cominciare a far luce su una morte considerata da tutti «inspiegabile».