RONCIGLIONE – Riceviamo e pubblichiamo: Il Movimento Domus, movimento di idee fondato da Alessia Colonna, Americo Mascarucci, Giammarco Casani, Fabio Troncarelli, Giovanni Galotta e Valentina Vinci offre una proposta in vista dell’ormai imminente rinnovo amministrativo: la candidatura della prima donna sindaco.
Riteniamo infatti indispensabile in questo preciso momento storico, mettere in campo un autentico cambio di paradigma, lo stesso che si è tentato purtroppo senza successo, con la recente elezione del nuovo Presidente della Repubblica. Nella nostra realtà locale riteniamo maturi i tempi per andare in questa direzione.
Una proposta che non è legata unicamente ad una questione di genere come spesso avvenuto con deludenti risultati, ma alla consapevolezza che la comunità ronciglionese possa contare su figure femminili capaci di unire al loro essere donna la giusta competenza professionale, la necessaria preparazione giuridica, una straordinaria disponibilità, una presenza costante e una spiccata predisposizione all’ascolto, requisiti fondamentali per essere un buon amministratore.
Siamo convinti che al nostro Comune servano persone realizzate in primo luogo nella loro dimensione professionale, capaci di mettere la loro competenza al servizio del bene comune; cittadini e cittadine che conoscono i problemi reali della comunità vivendoli in prima persona sulla propria pelle, che sanno affrontare da vicino le necessità del paese nel loro ruolo quotidiano di lavoratori, di professionisti, di genitori alle prese con i figli che vanno a scuola, di utenti del servizio sanitario, di operatori nei settori del sociale, della cultura, del volontariato.
Che sappiano ascoltare, dialogare, confrontarsi con la comunità e prendere le decisioni giuste. Un amministratore che recepisca i bisogni dei cittadini e sappia interpretarli, consapevole di non possedere la bacchetta magica ma di dovere tentare ogni strada utile per conseguire l’interesse generale.
Che sappia distinguere soprattutto la realtà virtuale da quella reale, sapendo che il consenso e la popolarità non si misurano per numero di interazioni o di “mi piace” sui social.
Per questo non ci servono politici “improvvisati”, ma persone che sappiano unire la necessaria competenza professionale, giuridica, culturale, politica, al loro essere utenti e fruitori di servizi per la comunità, che sappiano immedesimarsi nella vita reale. Un “sindaco delle persone”, che i cittadini sentano vicino e percepiscano come disponibile, capace di ascolto, dialogo e concretezza.
Guardando alla positiva esperienza in altri comuni italiani, riteniamo che proprio la candidatura di una donna in possesso dei requisiti sopra elencati possa rappresentare la novità e garantire un approccio innovativo in direzione di un rinnovato rapporto fra amministrazione e cittadini, il segnale di un cambio di paradigma reale e non soltanto retorico. Questo il primo contributo di idee e proposte che ci sentiamo di mettere in campo in vista delle prossime elezioni amministrative.