All’ interno dell’Hotel Maalot, dalla colazione al dopo teatro tra le storiche mura di quella che fu l’ abitazione di Donizetti
ROMA – Situato a due passi di Fontana di Trevi, un ristorante che fa scena. Divertente, ironico, eccentrico, un luogo dove fermarsi in veranda magari a lavorare o pranzare con un avocado toast o cenare nella lounge sui grandi sofà colorati, nascondersi nella Cocktail Room per condividere un tempo ritrovato oltre che ottimi rum. E’ Don Pasquale, Restaurant & Bar del Boutique Hotel Maalot. Un salotto del gusto ricercato e contemporaneo, sensuale ed eccentrico, con un menù che inneggia alla cucina romana,
Il Maalot Roma fa parte della stessa collection del Vilòn Roma con il suo ristorante Adelaide e anticipa altre due nuove aperture a partire dalla prossima estate sempre nel Rione Trevi.
Diverse e tutte degne di nota le cifre gastronomiche che definiscono l’offerta “all day dining” nel salotto a “tinte forti” di Via delle Muratte, tra velluti e bon bon di tradizione romana.
Perchè “Don Pasquale”?
Perché proprio qui, in questo palazzo del rione Trevi, quando tutto intorno era il rumore delle carrozze e l’ininterrotta musica dell’acqua della splendida fontana, Donizetti abitò dal 1828 al 1837 (così come ricorda l’incisione sulla parete esterna) e furono gli anni che si rivelarono i più prolifici della sua produzione. Deve il suo nome all’opera buffa che Gaetano Donizetti compose nel 1842.
Location
Oltre la veranda esterna che incornicia l’ingresso, la grande cura per gli arredi accoglie e accompagna gli ospiti per il corridoio che conduce nella corte centrale dal sapore deciso e “teatrale” con i dipinti disposti fittamente fino al soffitto per ricordare la “vocazione delle Muratte”, un tempo la via degli artisti con botteghe e atelier.
Il progetto architettonico dell’intero palazzetto dove oggi abita l’Hotel Maalot (sviluppato su 4 piani per circa 3000 mq), è firmato dall’Architetto Roberto Antobenedetto di RPM Proget e rispecchia appieno la volontà di mantenere l’heritage del luogo proiettandola in una visione contemporanea, sontuosa e ribelle al tempo stesso.
La Collezione “Almost Classic”
Tra tappezzerie animalier, cuscini, tendaggi, imponenti lampadari e parquet di rovere e particolari coloniali, la vera emblematica, suggestiva, protagonista della scena è la galleria di apparenti capolavori storici, una collezione di irriverenti quadri firmati dal regista, direttore creativo e illustratore argentino Stanley Gonczanski che si è divertito nel “ridipingere” Fiamminghi tatuati con lo sguardo ammiccante, Maria Antonietta che mangia il gelato o Napoleone sul Cavalluccio a Dondolo, per collage densi di ironia tra classico e contemporaneo.
Cosa Mangiare
Al Don Pasquale cono circa 60 i coperti tra veranda e salotto, divani e tavoli-teca con rare maioliche portoghesi verde intenso. Alla regia Domenico Boschi, Executive Chef, orgogliosamente romano, che abbina con decisione i sapori tradizionali della sua città natale alla sua creatività e alle tecniche contemporanee apprese negli anni. Arrivano così, all’aperitivo, piccoli maritozzi con le polpette al sugo, i Mini burger, i supplì, le melanzane alla parmigiana: bon bon dai sapori tradizionali per accompagnare piacevolmente vini, cocktail o champagne. Oltre i grandi classici della cucina capitolina, che vuole rimanere tale con convinzione, il menu annovera piatti come Carciofo alla Romana, Baccalà mantecato e Bottarga d’Uovo; Linguine ajo, ojo e scorfano; Baccalà fritto con i carciofi; Agnello con la sua salsiccia e cicoria, vitello alla fornara e broccoli; unitamente a scelte più cosmopolite come Club sandwich o Avocado toast.
Proposte che vengono tutte realizzate con ingredienti e materie prime delle terre laziali e presentate in maniera da far godere anche la vista.
“Il nuovo Maalot Roma e il suo ristorante Don Pasquale – racconta il General Manager Edoardo Officioso – si propone di diventare, nel cuore della Roma più autentica, il punto di riferimento per una clientela anticonformista, giovanile, amante del bello e della buona cucina. I nostri ospiti saranno avvolti da un’atmosfera vibrante fatta di colori, di arte, di gusto e da un servizio attento, amichevole ma discreto”.
Qui si può bere un caffè, fare colazione, fermarsi a pranzo o sorseggiare un tè nel pomeriggio, prendere un aperitivo, cenare in grande stile o sorseggiare un cocktail dopo teatro. Concedersi un pausa tra queste poltrone, rilassarsi nell’azzurro pavone o nel rosso intenso dei lunghi sofà tra pareti affollati da quadri, è un piacere da concedersi il più spesso possibile per sfuggire al caos subito fuori ed entrare in un antico sogno.