La provincia di Latina farà la discarica ad Aprilia. Senza bonifica ed utilizzando aree “pulite”
APRILIA – Il sindaco Terra e i comitati hanno osteggiato per anni il progetto Paguro che prevedeva una bonifica e opere compensative. Cosa diranno adesso dopo l’individuazione, da parte della provincia, di una serie di terreni non contaminati proprio ad Aprilia?
Dopo il danno la beffa. I terreni sono di proprietà di un imprenditore locale che si occupa di calcestruzzi e attività estrattive.
Solo pochi giorni fa la Regione Lazio ha dato sostanzialmente un parere negativo al progetto Paguro che prevedeva la bonifica dell’area in località La Gogna in Aprilia e la conseguente realizzazione di una discarica a tempo per lo smaltimento di rifiuti non pericolosi.
Un progetto da quasi 40 milioni di euro totalmente a carico del privato per bonificare l’area e realizzare anche alcune opere compensative.
Il 17 febbraio, soltanto due giorni dopo, la Provincia di Latina ha individuato una serie di terreni per la realizzazione di una discarica nell’ATO per chiudere il ciclo dei rifiuti. E, ironia della sorte, troviamo tra questi tre terreni proprio nel comune di Aprilia e a poche manciate di metri da quello della Paguro. A differenza di quanto previsto dal progetto Paguro respinto il 15 febbraio, però, questi terreni sono “vergini”, non contaminati. In questo caso, quindi, Aprilia dovrebbe prendersi i rifiuti della provincia (e non solo) senza bonificare l’area in località La Gogna.
Cosa dirà adesso il sindaco Terra?
I comitati cosa diranno?
Questi terreni sono praticamente confinanti con quelli della Paguro ma, almeno, il progetto della società che fa riferimento alla RIDA Ambiente prevedeva una costosissima bonifica dell’area che il comune di Aprilia non si è mai degnato di realizzare.
I tre siti individuati nel comune di Aprilia sono cave a fossa e sono denominati Buon Riposo, Dodici Rubbie e Puntoni.
In particolare, il sito denominato Aprilia 2 – Dodici Rubbie, secondo la Provincia, non presenta fattori escludenti specifici.
I terreni sono di proprietà di un imprenditore locale che si occupa di calcestruzzi e attività estrattive. Quello che non si capisce, però, è come sia possibile che l’amministrazione comunale preferisca utilizzare una cava “vergine” piuttosto che una cava da bonificare che da circa 30 anni produce disastri ambientali. Con annessa bonifica totalmente a carico del privato.
La scelta è inspiegabile e il sindaco di Aprilia, l’intera amministrazione e tutti i comitati intervenuti in questi anni dovranno spiegare, in caso di silenzio dopo l’individuazione dei tre siti “puliti” alternativi alla Paguro, il perché delle loro scelte.
Il sindaco è favorevole?
I comitati?
Forse aver spostato di 500 metri il sito per una discarica elimina tutte le loro paure?
Nel frattempo, in località La Gogna, la gente si ammala grazie anche all’immobilismo trentennale dell’amministrazione comunale. Qualcuno (non la regione) dovrà intervenire molto presto.