Antonio Muredda, chi era l’osteopata romano morto sul Terminillo

ROMA – La città di Roma piange Antonio Muredda. L’osteopata 42enne è morto ieri sul Terminillo, a causa di un incidente durante un’escursione: per motivi ancora da accertare, l’uomo è scivolato, precipitando per 200 metri in un burrone nei pressi della cresta del monte Elefante, nel territorio comunale di Micigliano (Rieti).

A dare immediatamente l’allarme è stato un amico che si trovava insieme a lui. Sul posto il soccorso alpino, i vigili del fuoco, la polizia e una eliambulanza del 118. Antonio Muredda è stato poi recuperato dal crepaccio, ma i medici non hanno potuto far altro che constatarne il decesso. Aperta un’inchiesta sull’accaduto da parte della Procura di Rieti, che ha disposto l’autopsia sul copro del 42enne, che si trova nell’obitorio del San Camillo De Lellis di Rieti.

In tanti piangono la tragica scomparsa di Antonio Muredda. Amici, parenti e conoscenti dell’osteopata romano, ma anche la Federazione italiana pallacanestro in carrozzina. L’osteopata, infatti, agli ultimi Mondiali nel 2018 ad Amburgo, aveva fatto parte dello staff sanitario della spedizione azzurra. «Alla sua famiglia e ai suoi cari va il commosso pensiero di tutta la Fipic, del suo presidente Fernando Zappile, del segretario generale Alessia Ferri, di tutto il consiglio federale e del team azzurro», ha scritto la Federazione in un post su Facebook.