Frosinone – Roccatani (Ugl): “La sanità ciociara ha bisogno di rinforzi, ma quando?”

FROSINONE – Riceviamo e pubblichiamo: Premesso che, la sanità ciociara difetta di circa il 25% dei posti per acuti che dei circa 1.418 previsti nella provincia di Frosinone ne sono presenti (sulla carta) appena circa 970 tra pubblico/privati accreditati, le cui conseguenze sono: sostare lungo un corridoio per giorni e giorni in condizioni disumane; traslare in ospedali di altre province della Regione o fuori Regione o per chi se lo può permettere pagare per farsi curare.

Che, circa il 40% del personale da tempo in servizio è affetto da limitazioni e le poche unità di nuova assunzione non sostituiscono neppure i cessati o comunque non colmano le note carenze esistenti.

Che, il ridotto numero di personale infermieristico è costretto ad espletare turni finanche di 12 ore continuative, spesso anche saltando l’irrinunciabile sancito giorno di riposo e costretto a lavorare anche senza l’ausilio del personale OSS, visto che anche quest’ultimi malgrado la graduatoria utile definita, per vari e incomprensibili motivi non velocizza la procedura di assunzione, cosi come si tergiversa per il passaggio in OSS del personale da tempo riqualificato

Che, di recente, quando si pensava di poter contare sulle poche unità preposte ai vaccini oramai ridotti, da utilizzare nei reparti di degenza, quest’ultimi come carta straccia, scaduto il contratto sono stati mandati a casa.

Tantomeno sembra sia concessa la possibilità di procedere all’assunzione di personale scaturente dall’Avviso Pubblico “MANIFESTAZIONE D’INTERESSE” indetto dalla AUSL di Frosinone a graduatoria pronta, la Regione Lazio sembra si opponga all’assunzione, per la decretata fine dell’emergenza Covid 19.

Ed allora Assessore quando la conformità degli organici? quando il ricambio generazionale in considerazione che l’età media del personale presente supera i 53 anni e gli over 60 aumentano a dismisura!

A ciò si aggiunge, che con il conferimento degli incarichi dei coordinatori, “VIVA DIO”, atteso da circa 20, sono venute meno circa 90 unità della professione infermieristica, che purtroppo ancora una volta va ad incidere sulla già annosa carenza e soprattutto sulla cura e assistenza al malato.

Che dire poi della sanità penitenziaria traslata alla AUSL dal lontano 2008 e a tutt’oggi trascorsi ben 14 anni dal passaggio non ha ancora un organico dedicato, ed a fronte di circa 40 unità infermieristiche previste ne sono presenti appena 24, (di cui n.11 con contratto a Partita IVA e legge 740/70 , n.4 a tempo determinato e solo 9 a tempo indeterminato), come garantire i turni h24 per i 3 istituti penitenziari, se non con ore di lavoro straordinario o personale ultraridotto?

Quali le responsabilità del coordinatore incaricato ad assicurare i turni di servizio?

Altro tasto dolente: valore dei DRG (Raggruppamenti omogenei di diagnosi ) medio bassi – mobilità passiva che secondo EU.R.E.S Ricerca Economica e Sociale, si attesta in circa 160 milioni di euro annui – personale a partita IVA con costi che raggiungono decine di milioni di euro annui da illotempore, lavoratori utilizzati e da disfarsene a proprio piacimento – servizi esternalizzati per centinaia di milioni di euro, qualità del servizio inefficiente/inefficace, costi esorbitanti per il pubblico bilancio, lavoratori precari da gestire a piacimento e retribuzione che rasenta la miseria. Ed allora Assessore cosa si aspetta a reinternalizzare i servizi.

Affinché Lei ill.mo Assessore, accerti quanto narrato?

La invitiamo a visitare i vari reparti di degenza in incognita e, soprattutto a relazionarsi con il personale per accertarsi che la Pandemia non è affatto finita, molti i dipendenti che affetti da Covid sono assenti, molti altri stressati/demotivati per le condizioni lavorative – stanchi/umiliati turni di lavoro inverosimili lavoro straordinario inaccettabile, motivazione ZERO.

Dunque Assessore, non limiti le Sue visite nella ciociaria solo per visibilità mediatica!!! Pensi Assessore, a cosa significa lavorare da soli a turni – pensi a cosa significa lavorare 12 ore continuative nel delicato servizio sanitario che richiede serenità/attenzione/. Quale la sicurezza dopo 8 ore di lavoro?

Ed ancora, pensi Assessore ai malati utenti costretti a curarsi lontano dai propri affetti famigliari e cosa significa per gli stessi famigliari viaggiare per raggiungere il proprio congiunto.
Infine, va bene investire i fondi PNREE per l’ammodernamento aggiornamento del parco tecnologico avanzato – realizzare ospedali di comunità a-iosa (10/12) centrali operative territoriali e cosi via…..ma con quale personale si pensa di renderle attive visto che si è costretti ridurre la già carente attività esistenti, territoriale e ospedaliera per mancanza di organico?

Tutto ciò vuole essere solo fumo negli occhi o cosa?

Non si procede all’assunzione di giovani professionisti, ma si proroga il personale in quiescenza, si vuole forse puntare su quest’ultimi nell’utilizzo dell’ammodernamento del parco tecnologico avanzato e i nuovi ospedali territoriali, cosicché non partiranno mai?

La verità è un’altra ad avviso della scrivente O.S. UGL salute, la politica dovrebbe stare fuori dal SSR, i risultati della loro intromissione l’abbiamo constatata negli anni con la lenta e progressiva decrescita della qualità e quantità dei servizi all’utenza, la crescita purtroppo si rileva solo nei costi a scapito dei cittadini utenti.

Il segretario prov.le

Rosa Roccatani