CIVITAVECCHIA – Riceviamo e pubblichiamo: Troppo facile sarebbe la mera speculazione politica attorno alla rinuncia da parte della Amministrazione di Civitavecchia a realizzare la “Fiera del trattore” che, come è noto, per molti anni e sino ad oggi è stata promossa e organizzata dal Comune di Tarquinia.
La questione andrebbe trattata con il rasoio dell’ironia o se preferite con la sciabola della satira.
In realtà tra un sorriso ed un altro, tra uno sberleffo ed un altro non può non emergere tutta la nostra preoccupazione per la sciatteria dimostrata in questa come in altre significative circostanze.
La nostra città appare in balia di una pattuglia di improvvisatori calzati e vestiti senza una visione di sviluppo, senza una programmazione anche nel breve periodo.
Capiremo meglio, nel dettaglio, quanto è accaduto nei prossimi giorni.
Ciò che è incontrovertibile è che si è dichiarata una guerra evitabile e del tutto priva di senso logico con una comunità a noi confinante, con la quale, per altro, ci uniscono problemi e opportunità che vanno ben oltre la realizzazione di una fiera.
Pensiamo alla questione energetica ma anche al fronte turistico o alla comune gestione di un tratto pregiato di costa. Il buon senso suggerirebbe di mantenere buone relazioni e ricercare su ogni terreno la condivisione e non il conflitto.
La nostra Amministrazione invece, elmetto in testa e scarponi chiodati ai piedi ha deciso di marciare con mascella volitiva alla conquista di un evento che storicamente e culturalmente aveva poco a che fare con la nostra realtà salvo, nella migliore delle interpretazioni, l’ambizione di realizzare qualcosa di significativo, gradito alla città, che potesse riempire di senso il vuoto profondo di iniziative e di opere che va caratterizzando l’attuale governo locale.
Ogni notte, anche la più buia, è destinata a volgere al suo termine.
L’auspicio per la nostra città è che il tempo che ci separa dall’avvento di una buona amministrazione non sia troppo lungo.
Il Gruppo Consiliare del Partito Democratico