Il giornalista finiano a Viterbo appoggia Azione di Calenda e il M5S. Più “buono” di così… Dopo i buffi lasciati con la Fondazione Caffeina cerca nuovi alleati
LADISPOLI – Nella grande competizione elettorale di Ladispoli manca lui, il giullare della politica viterbese, Filippo Rossi.
Un trascorso tutto a destra con Gianfranco Fini e poi lo “schiaffo futurista” ricevuto da Iannone di Casapound che deve avergli creato parecchia confusione in fatto di politica.
A Viterbo è stato sempre schierato a sinistra. Lo ha fatto per godere di appoggi incontrastati quando con la Fondazione Caffeina organizzava la kermesse letteraria a Viterbo. Ora non fa più neanche quella. Ha lasciato in giro talmente tanti buffi che è scappato a gambe levate dalla Città dei Papi.
Lo si è rivisto qualche giorno fa quando ha dichiarato a “quattro gatti” il suo appoggio al movimento politico di Azione. Quello di Carlo Calenda. Anche se il rappresentante viterbese di questo esiguo movimento politico, Giacomo Barelli, è destinato ad essere cancellato dallo scenario politico viterbese una volta per tutte lui, “Pippo” Rossi, ha deciso di buttarsi al mare.
Ha fatto un endorsement all’ex sindaco di Cerveteri, Alessio Pascucci detto “er bretella“.
Il candidato sindaco della sinistra ladispolana emigrato dalla vicina Cerveteri, famoso per il suo look “taleban chic“, ha quindi incassato l’appoggio di “zero voti” Rossi.
Quest’ultimo ha una vaga idea di dove si trovi Ladispoli e di chi sia Grando e non ha la benché minima idea dei disastri politici compiuti da Pascucci che ha desertificato Cerveteri. Un personaggio, “er bretella” che, di mestiere, quanto pare sa fare solo quello del sindaco. Dopo dieci anni da primo cittadino a Cerveteri non se la sente proprio di tagliare barba e capelli, togliere le bretelle che lo fanno sentire tanto borghese e mettersi una tuta di lavoro.
Meglio fare il sindaco. Dovessi andargli male l’avventura, come l’intera Ladispoli si augura, è pronto ad andare a Santa Marinella e perché no anche a Civitavecchia. Con il supporto della “Destra Buona” e di un “vagabondo” come Filippo Rossi tutto è possibile.