CIVITAVECCHIA – Port Mobility oggi chiuderà la vertenza in Regione. Giorno di trepida attesa per 26 dipendenti che rischiano di rimanere a casa già da giugno. Una scelta kamikaze dei lavoratori che hanno seguito la strategia folle di chi ha pensato di lavorare in qualche ministero.
Oggi dunque si firmerà la chiusura della procedura avviata dalla società a gennaio, indicando 26 unità in esubero. Mancato accordo tra le parti – considerata la bocciatura, attraverso il referendum sottoposto agli stessi lavoratori, della bozza alla quale sindacati e azienda avevano lavorato nei mesi scorsi – e quindi via alla procedura di licenziamento. Una strada voluta e sostenuta dalla maggioranza dei lavoratori attraverso il democratico esercizio del referendum.
Per la prima volta, almeno a nostra memoria, abbiamo visto colleghi di lavoro votare a favore del licenziamento di altri (questa la sintesi di questa assurda vicenda).
A nulla è valso il percorso messo in campo per tentare di portare la situazione in un porto sicuro. Non è servita la cabina di regia promossa dall’amministrazione comunale che ha prodotto un documento risibile fatto soltanto per tenere buoni quei lavoratori che solo oggi, difronte alle lettere di licenziamento, hanno capito l’errore commesso nel disconoscere il lavoro dei sindacati.
Le “sgrullate” politiche a danno dei proprietari di Port Mobility non sono arrivate. Così come nessun politico di livello ha potuto mettere in discussione un documento forte di referendum.