Malagrotta – Achille Cester: “L’incendio un danno epocale alla città di Roma ma non dimenticate Albano e via Salaria”

L’ex presidente e direttore Viterbo Ambiente, direttore Indexo Latina , amministratore Latina Ambiente, presidente e direttore impianto Frosinone Daneco critica il commissariamento “distratto” di Malagrotta e racconta la storia del gatto

ROMA – “L’incendio dell’impianto di Malagrotta ,di pretrattamento dei rifiuti urbani di Roma non mette solo fuori uso uno dei principali sistemi di smaltimento di una città già in difficoltà, ma esclude qualsiasi possibile utilizzo anche dell’impianto gassificatore che avrebbe potuto essere una valida soluzione ponte in attesa di un termovalorizzatore che possa risolvere, una volta per tutte, il problema sia di smaltimento che di recupero di energia dagli scarti del nostro modello di benessere”. Queste le parole di Achille Cester che per anni ha lavorato sul territorio regionale con le società di proprietà dell’avvocato Cerroni.

Non è il primo incendio che interessa un impianto di smaltimento di rifiuti a Roma, sempre nella stessa filiera c’era stato quello di Albano e di via Salaria; non sarà l’ultimo e come in tutti questi casi, come dicono i periti assicurativi, troppe volte si trova un gatto morto bruciato tra le ceneri.

La pratica di legare uno straccio imbevuto di benzina alla coda di un gatto per appiccare un incendio doloso è purtroppo una pratica barbara e criminale ma molto efficace”.

“Io – continua Cester – pur avendo gestito anche contemporaneamente più di 20 impianti di smaltimento rifiuti anche altamente infiammabili non ho mai avuto per fortuna episodi di incendio né doloso né fortuito. Certo gli impianti devono essere vissuti a partire dal direttore e dall’amministratore delegato con l’esempio di una attenzione imprenditoriale costante quasi maniacale e questo porta efficienza e cura dal vertice a scendere sino al custode dell’impianto .

Le soluzioni commissariali ancorché responsabili e competenti non possono essere mai definitive o a tempo indeterminato perché si perde quella spinta di innovazione di cura del particolare che solo un imprenditore può e sa dare.

Ed in questo l’avvocato Cerroni sia pure quasi centenario è un esempio per tutti quelli che lavorano nel settore.

Non voglio entrare nel merito della vicenda che ha portato al commissariamento di Malagrotta, che è comunque un esempio mondiale di una città ecologica con soluzioni innovative ed a costi ragionevoli per il cittadino e l’ambiente. Perché un paradigma anche perfetto, ma che per recuperare un equivalente di energia ne spreca tre non è una soluzione ma una aberrazione.

Il gassificatore mai avviato con continuità, non si capisce per quale motivo, era molto innovativo negli anni in cui è stato costruito e concepito ed avrebbe potuto essere utile adesso.

Ora con buona pace dei fautori della decrescita felice non lo sarà più perché è stato usato in maniera impropria (nella migliore delle ipotesi) o perché tra le sue ceneri c’è il gatto morto che non è quello di Schrodinger”.