Viterbo – Erbetti e la sindrome del portaborse, tra gay, sex toys, valige rosse e “lavoro” in Regione

L’ex consigliere comunale del M5S trombato in malo modo alle ultime elezioni sono giorni che spara cazzate a raffica… Perché?

VITERBO – Il sol leone, l’ombra sotto gli ombrelloni, facilitano le letture leggere. Quelle che genericamente si definiscono “cazzate“.

Al momento primeggia in cazzate sotto l’ombrellone l’ex consigliere trombato del M5S Massimo Erbetti.

Lui, dopo una parentesi di lavoro tra profilattici e sex toys (nei distributori di benzina) di ogni dimensione e colore; valige rosse dai contenuti ad alto tasso erotico ha trovato finalmente un’occupazione, o meglio uno stipendio fisso, concessogli dall’attuale assessora Roberta Lombardi che gli consente di stare spesso a casa avendo un reddito sostanzioso.

Adesso quel mandato sta finendo. Erbetti deve pensare al proprio futuro e quindi cerca visibilità. A dir la verità la trova anche visto che, conoscendo il suo livello culturale, l’aver citato Alan Turing e Oscar Wilde in una diatriba con Vittorio Sgarbi lascia pensare e fa insinuare il sospetto che utilizzi parte dello stipendio per pagare un addetto stampa LGBT che lo aiuti in questa iniziativa basata sul nulla. Che lui conosca Alan Turing e Oscar Wilde è come dire che noi conosciamo il segreto del buco nero nello spazio.

Certo. Lui non andrà mai nei luoghi di preghiera dove si ritrovano i musulmani per fare valere i diritti dei gay. Mica è scemo. Non fa notizia e poi quelli menano. Sono razzisti e odiano gli omosessuali e non si può mica rischiare di innescare un conflitto etnico. Essere gettati dal terrazzo, bruciati, lapidati ecc. Ci mancherebbe. Sempre meglio fare una difesa dei privilegiati in Italia, che tra gente che realmente soffre, in altri paesi ovviamente, nel silenzio assordante di tutti o quasi.

Torniamo a Erbetti che, grazie alla politica, ha dato una svolta, soprattutto economica, alla sua vita quotidiana.

Lo dimostra la velocità di carriera compiuta dalla compagna Marta Nori e della “sua” associazione Kyanos di Viterbo.

Perché non ci parla l’ex consigliere pentastellato Massimo Erbetti di come sta affrontando con la comunità che tanto sostiene la grave diffusione del vaiolo delle scimmie?

Come intende, con la Regione Lazio, affrontare il problema della vaccinazione nella comunità gay così tanto colpita a livello mondiale?.

Con “1.700 casi in un solo giorno” nel mondo, l’epidemia di vaiolo delle scimmie ha toccato nelle scorse ore il record di diagnosi. “I dati epidemiologici dicono che i casi riguardano prioritariamente una popolazione abbastanza ristretta: maschi, tra i 20 e i 40 anni, che si sono contagiati preferenzialmente per via sessuale o per contatto diretto. E’ urgente raccomandare la vaccinazione e altri provvedimenti preventivi a queste persone”. Lo ha dichiarato su Facebook Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova mica fichi e pizza. Erbetti però parla di Oscar Wilde che neanche sa dove è sepolto. Ci mancherebbe. A lui riportiamo però un celebre aforisma di Oscar Wilde che anche se conosce così bene, probabilmente non lo ricorda:

Il mondo ha sempre riso delle proprie tragedie ed è questo l’unico modo in cui è riuscito a sopportarle. Di conseguenza tutto ciò che il mondo ha trattato in maniera seria appartiene al lato comico delle cose.