Civitavecchia – CSP verso il baratro grazie ai costi del personale (privilegiato). Primo semestre disastroso

Il direttore del personale è artefice di una gestione sciagurata tra promozioni e utilizzo incontrollato di interinali

CIVITAVECCHIA – Dallo scherzo alla tragedia è un attimo. Così possiamo definire quello che sarà l’epilogo dell’attuale management della Civitavecchia Servizi Pubblici.

Durante una commovente e partecipata conferenza stampa, il presidente di CSP Fabrizio Lungarini (oggi attenzionato dalla Corte dei Conti) si lasci andare a dichiarazioni che, alla luce dei dati odierni, potrebbero rivelarsi per lui fatali.

«Abbiamo preso in carico la società nel mese di marzo – aveva dichiarato il presidente durante la conferenza stampa – e si era già consolidata una perdita di 500mila euro. Nei primi mesi la
paura c’è stata, la mancanza di fatturato era il problema maggiore. Nel 2020 il nostro fatturato si aggirava intorno ai 18,7 milioni, al 2021 è salito a circa 21,6 milioni. Abbiamo proseguito con la politica del taglio dei costi e abbiamo ridotto quelli del personale. Nel 2019 il costo del lavoro interinale era di circa 1,5 milioni, nel 2020 è sceso ad 1 milione e nel 2021 siamo sui 600mila euro con un -30% anche quest’anno».

Qualcosa per, nel giro di pochi mesi, deve essere andato storto. Di traverso. Quella perdita di “soli” 500mila euro è lievitata ad un milione. Il doppio.

Ma cosa è successo?

Lo si potrà capire meglio leggendo le carte che la contabilità della società in house doveva trasmettere, entro la giornata di ieri, al controllo analogo del Comune di Civitavecchia.

Occorrerà vedere come qualcuno avrà tentato di giustificare la perdita record nel primo semestre di oltre un milione di euro.

Il presidente Fabrizio Lungarini dovrà spiegare perché il suo sottoposto, il “neo sfascista” Paolo Iarlori, possa aver messo in atto procedure anomale, sospette, sulle quali indagare.

Secondo indiscrezioni, uscite dopo che il direttore del personale Iarlori è finito sulle cronache nazionali per la politica, ha avuto un comportamento altamente clientelare nei confronti del personale.

Ad incidere pesantemente sui maggiori costi della società, da quanto trapela, ci sono proprio il nuovo ricorso al lavoro temporaneo e soprattutto i cambi di contratto e le promozioni del personale, con oltre 25 aumenti di livello, tra quelli derivanti da accordi stragiudiziali (in molti casi per cause solo minacciate e non ancora neppure intentate dai dipendenti) e quelli decisi direttamente dal vertice dell’azienda.

Appena sarà disponibile il resoconto semestrale sarà trasmesso ai giudici contabili per verificare la correttezza del bilancio e certificare le eventuali “opere di bene” portate a termine da Don Paolo Iarlori.