Fratelli d’Italia cresce nei numeri, la Lega nella qualità. Il PD negli ultimi anni ha affidato ruoli importanti a Buschini, poco affidabile, litigioso e oggi ne paga le conseguenze
FROSINONE – La presentazione delle liste, la cena al ristorante “La Taverna” del 1 giugno scorso, la probabile vittoria del centrodestra alle politiche, le imminenti elezioni regionali. Il futuro della politica ciociara, dopo gli eventi degli ultimi giorni, è tutto da scrivere e da vivere. Con equilibri che, inevitabilmente, non sono più quelli che abbiamo vissuto negli ultimi anni.
Nel centrodestra Fratelli d’Italia e Lega si sono rafforzati nei numeri e nei rappresentanti. Il partito di Giorgia Meloni, oltre alla riconferma di Massimo Ruspandini (che trasloca dal Senato alla Camera), può portare il Parlamento anche l’avv. Paolo Pulciani, militante della prima ora di FdI.
Pulciani, stimato professionista con esperienza da vendere, gode della massima fiducia della dirigenza meloniana e considerato persona di estrema affidabilità. Preparazione politica e amministrativa da vendere.
Nel frattempo, nell’intera provincia, Fratelli d’Italia ha costruito uno zoccolo duro di amministratori che saranno il valore aggiunto per le prossime elezioni regionali. A cominciare dal consistente gruppo nel comune capoluogo, guidato da un altro storico militante di Alleanza Nazionale, Franco Carfagna, e dal responsabile cittadino, nonché assessore a Frosinone, Fabio Tagliaferri. Sono lontani i tempi in cui FdI era il partito su cui passeggiare per ottenere incarichi assessorili prima di abbracciare Mastella.
Alle prossime regionali Fratelli d’Italia sarà protagonista tornando alla Pisana con un almeno un esponente del territorio della provincia, con molte possibilità di portare anche il secondo.
Nella Lega restano a casa Francesca Gerardi e Gianfranco Rufa, ma nessuno si strappa i capelli. Dai selfie si passerà alla politica del fare di Nicola Ottaviani, già sindaco di Frosinone negli ultimi dieci anni e persona gradita a Matteo Salvini ieri in tour nella ciociaria.
«Le priorità sono il lavoro e il taglio delle tasse». Lo ha detto Matteo Salvini, leader della Lega, al mercato di Frosinone a sostegno del candidato alla Camera ed ex sindaco Nicola Ottaviani, presente anche l’attuale primo cittadino Riccardo Mastrangeli. «In Ciociaria – ha detto Salvini – abbiamo ottenuto grandi risultati grazie agli amministratori che c’erano e che ci sono e sono convinto che il 25 settembre avremo una marea di consensi. Per il lavoro azzereremo la legge Fornero con quota 41 e taglieremo le tasse al 15%, estendendola anche a pensionati, dipendenti e famiglie». Sottolineata anche la necessità di togliere l’Iva sui beni di prima necessità «se uno vuole caviale e champagne e se le può permettere bene, ma chi deve comprare pane, frutta e verdura va agevolato».
Il Movimento 5 Stelle difenderà il fortino con Ilaria Fontana che potrà contare sul risultato che il partito guidato da Giuseppe Conte riuscirà, comunque, ad ottenere a livello nazionale. Nel territorio la rappresentante del M5S ha dimostrato quanti voti ha: alle scorse elezioni comunali, nella sua città, la lista grillina ha preso poco più dell’1% per 300 voti complessivi di lista.
Questa sarà la rappresentanza politica ciociara nei prossimi mesi (o anni). Al resto delle forze politiche resteranno le briciole. Con la probabile eccezione di Stefania Martini che, con un ottimo risultato della lista del Partito Democratico, potrebbe rappresentare la sorpresa delle elezioni del 25 settembre.
Forza Italia non pervenuta, mentre il PD non può non pagare la sciagurata cena del 1 giugno che, per ora, ha causato le dimissioni del capo di Gabinetto del sindaco di Roma.
Le conseguenze politiche saranno pesanti in una situazione già comunque difficile. Lo dimostrano le candidature nei collegi uninominali: tanto per fare un esempio nel “Frosinone-Sora”, contro Massimo Ruspandini, il non coraggio del PD ha partorito la candidatura di un bravo ragazzo, Andrea Turriziani, che due mesi fa alle comunali di Frosinone non era neanche candidato nella lista di partito, ma in una lista civica.
D’altronde, l’uscita di scena da ruoli istituzionali di Francesco De Angelis, ormai dal 2014, ha fatto si che in regione i ruoli più importanti, dal 2013 ad oggi, sono stati ricoperti da Mauro Buschini. Nella scorsa legislatura è stato assessore all’ambiente e ai rifiuti e contestualmente la ciociaria è diventata la “discarica” di Roma, con rifiuti della capitale sversati a Colfelice e Roccasecca. Nella legislatura in corso, da Presidente del Consiglio regionale, ha prodotto, dal punto di vista amministrativo ma senza responsabilità di altro tipo, la Concorsopoli di Allumiere, un capolavoro che lo ha costretto alle dimissioni. Insomma, il Mauro d’Alatri è riuscito a dilapidare il patrimonio politico costruito con fatica e in tanti anni da De Angelis.
Adesso si propone come salvatore della patria il Presidente della provincia Antonio Pompeo, ma i risultati difficilmente saranno quelli sperati. Di De Angelis ce n’è uno solo.